mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

La cultura come viatico
per l’amicizia tra popoli distanti ma uniti dai percorsi particolari della
storia di uomini che disegnano ponti inaspettati, destinati ad essere
riscoperti dopo essere stati dimenticati.

E’ il caso del rapporto
che lega Matera alla città iraniana di Tus-Mashad avviato nella metà del 1800
da un materano, Raffaele Giannuzzi, patriota delle battaglie per l’indipendenza
dell’Italia e costretto all’esilio dopo la restaurazione successiva ai moti del
1848. Raggiunge Teheran con l’aiuto dei britannici e diventa ufficiale
comandante della formazione e dell’addestramento dell’esercito persiano sotto
il regno di Nasser al-Din Shah, della dinastia Quajar. Figlio di un sarto
materano, realizza durante i suoi viaggi un reportage fotografico, uno dei
primi realizzati nel territorio dell’attuale Iran, che costituisce un documento
preziosissimo. La storia di Raffaele Giannuzzi, il primo documentarista lucano,
è stata riscoperta dal giornalista Pasquale Doria e si è trasformata nel ponte
culturale che dopo oltre un secolo e mezzo unisce Matera a Tus-Mashad e che è
stato sancito con l’intitolazione di una strada cittadina alla Provincia del
Khorasan (Levante in lingua persiana) di cui fa parte Tus-Moshad e che è la
regione di origine dell’omonima qualità di grano meglio conosciuta con il nome
dell’azienda americana che ha commercializzato la sua farina (Kamut). Matera
figurerà a sua volta nella toponomastica delle strade della cittadina iraniana
che conta circa 2milioni di abitanti e che ogni anno attrae circa 30milioni di
visitatori. Tus-Moshad, definita città del dialogo interreligioso, ha una
storia antichissima. Ospita il mausoleo della tomba del profeta Alì, caro alla
religione islamica-sciita, ed è la città di nascita del sommo poeta Ferdowsi,
il Dante Alighieri della cultura persiana. Un mezzo busto in bronzo di Ferdowsi
sarà donato alla città perché venga esposto, in segno di amicizia, in un luogo
da individuare. Il 18 ottobre alle ore 17 negli ipogei di Piazza San Francesco
sarà inaugurata una mostra fotografica sull’Iran e si svolgerà un convegno dal
tema: “Da Matera a Mashad, sulle tracce di Antonio Raffaele Giannuzzi tra
Italia e Iran”.

L’ alleanza tra le due
comunità è stata sancita questa mattina nella sala Mandela del Comune di Matera
in un incontro a cui hanno partecipato: il Sindaco di Matera, Raffaello de
Ruggieri, l’Assessore alla Cultura, Giampaolo D’Andrea, il Vicesindaco,
Giuseppe Tragni, il Sottosegretario del Sindaco di Moshad, Kashiri, il
Vicepresidente del consiglio comunale, Movahed Zadeh, il direttore
dell’Istituto culturale dell’Ambasciata dell’Iran, Gholi, il giornalista
Pasquale Doria, e il presidente dell’associazione Abruzzo Avventure, Antonio
Corrado. Presenti anche Kiana Tajamol, collaboratrice dell’Istituto di Cultura
dell’Ambasciata dell’Iran, e Pegah Mashir, giovane architetta iraniana,
entrambe residenti a Matera.

La delegazione iraniana
ha invitato ufficialmente i rappresentanti della città a visitare Moshad per
l’intitolazione della strada dedicata a Matera e per sancire ufficialmente il
gemellaggio tra le due città.

“Matera – ha sottolineato
il Sindaco De Ruggieri – è città della pace e attraverso la cultura lancia e
raccoglie messaggi di amicizia tra i popoli. L’incontro tra le nostre comunità
– ha detto rivolgendosi agli ospiti iraniani – ha un grande significato e ci
consente di stringere legami con un Paese lontano e ricco di storia come
l’Iran”.
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