sabato, 11 Maggio 2024

“Chi è il santo?”, una riflessione del prof. Incampo

Vi siete mai chiesti: “Chi è il santo?” Per tracciare la strada della felicità, la Chiesa ci offre non solo insegnamenti universali, ma ci indica anche alcuni esempi concreti: i santi, cioè quegli uomini, quelle donne o quei bambini che hanno trovato la loro...

Chiamavano in codice la droga, utilizzando il nome di un noto liquore. I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, per 8 indagati su cui pende l’accusa di spaccio a di eroina nelle zone di Altamura.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari e condotte da novembre 2021 a Ottobre 2022 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Altamura, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, avrebbero consentito di scoprire le attività illecite di vendita della droga. Fra gli acquirenti degli stupefacenti, ci sarebbero anche ordinazioni provenienti anche da consumatori della vicina provincia di Matera.

L’indagine è partita dalla segnalazione, di molti cittadini, di particolari movimenti sospetti presso un bar della zona: dopo numerosi servizi di osservazione effettuati da personale in abiti civili, sarebbero stati identificati persone già conosciute dalle Forze dell’Ordine perché consumatori di droghe pesanti, in particolare eroina.

Le attività investigative sono state accompagnate da ulteriori approfondimenti, avallati dalla Procura della Repubblica, con l’ausilio delle attività tecniche di intercettazione e con l’installazione di telecamere nei pressi delle aree di spaccio.    

I militari avrebbero così accertato la presenza sul territorio di numerosi soggetti che in concorso tra loro, ma senza un vincolo associativo, avevano posto in essere una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti. La droga richiesta e poi ceduta, per eludere sospetti in eventuali intercettazioni, sarebbe stata chiamata con nomi convenzionali.

Le intercettazioni e i riscontri effettuati avrebbero permesso di mettere in luce il singolare utilizzo dell’appellativo di un noto liquore o “I like” per identificare rispettivamente il tipo di droga e la disponibilità della sostanza richiesta. Il nome del liquore, secondo gli spacciatori, avrebbe evitato che gli investigatori potessero insospettirsi, trattandosi di un prodotto non facile da reperire in altre aree geografiche.   

Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura degli indagati

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