sabato, 20 Aprile 2024

Carismatico e dotato di
un’umanità eccezionale: i suoi occhi buoni – unica parte del volto a rimanere
scoperta sotto il mephisto – hanno affascinato gli studenti dell’Istituto Tecnico
Economico “Carlo Levi” di Grassano (MT) che hanno ascoltato, letteralmente rapiti dai
racconti del Comandante Alfa, la sua esperienza nel GIS, il Gruppo di
Intervento Speciale dei Carabinieri. Un reparto d’élite dell’Arma, voluto nel
1978 dall’allora Ministro dell’Interno Francesco Cossiga, del quale il
Comandante Alfa è stato tra i cinque fondatori.
Durante l’assemblea d’istituto
sono intervenuti il prof. Nicola Incampo, organizzatore dell’incontro con il
Comandante, la vicepreside dell’Istituto Maria Teresa Caserta, il dirigente
scolastico dell’istituto comprensivo di Grassano Marialuisa Sabino, il Vescovo
di Tricarico Mons. Giovanni Intini e il sindaco di Grassano Filippo Luberto. Ha
moderato la giornalista Rossella Montemurro.



Monsignor Intini ha
ricordato le parole di Papa Francesco: “Non bisogna parlare ai giovani al
futuro ma al presente. Oggi voi siete il presente. È importante il prendersi
cura mentre la cosa peggiore è la ricetta dello spirito mondano, anestetizzare
i giovani con distrazioni e mondanità”.
È proprio ai giovani che
il Comandante Alfa si è rivolto, rispondendo alle loro domande e invitandoli a
inseguire i propri sogni e a non mollare mai perché solo con una volontà
granitica si è in grado di raggiungere anche quegli obiettivi che, a prima
vista, possono sembrare irraggiungibili.
Lui, da Castelvetrano e
dalla prospettiva di un futuro incerto (ha affermato di essere stato a un passo
dal percorrere la strada sbagliata a cause di cattive compagnie), è riuscito a
entrare in un reparto – l’unico al mondo scelto dall’Onu e dal tribunale
dell’Aja per la cattura dei criminali di guerra – che ha combattuto mafia,
camorra, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita.
Luogotenente dei
Carabinieri, Comandante Alfa ha 47 anni di carriera; per oltre trent’anni è
stato protagonista delle missioni del GIS, successivamente istruttore del
reparto e, infine, dell’UCIS (Ufficio centrale interforze per la sicurezza
personale).
Il GIS è un reparto che
non ha volti né nomi, colpisce e torna nell’ombra. Fino ad oggi a indossare
tuta e mephisto sono stati circa 300 carabinieri paracadutisti, tutti con un
forte spirito di squadra e la capacità di trasformare la paura in coraggio.
Al GIS appartengono
uomini dalle particolari caratteristiche fisiche e psicologiche – nervi saldi e
muscoli d’acciaio, senso del dovere e un unico obiettivo presente in tutte le
missioni, ottenere il risultato senza fare vittime. Che si tratti di liberare
ostaggi o sedare un’improvvisa rivolta, i militari del GIS sono in prima linea
con le loro competenze e il loro addestramento curato nei dettagli – per questo
il loro intervento non può essere sostituito da quello di un normale reparto
delle Forze Armate. La vita del Comandante Alfa, come quella di tutti i militari
de GIS, è stata scandita da otto ore di addestramento al giorno e dall’obbligo
di essere pronti a partire per qualsiasi destinazione con mezz’ora di
preavviso.
Quello che ha vissuto sul
lavoro lo ha raccontato nei suoi tre libri, tutti editi da Longanesi: Cuore di rondine, Io vivo nell’ombra e Missioni
segrete.
Come si legge nelle pagine di Missioni
segrete
, l’ultima missione di Comandante Alfa è “impedire che le storie di
uomini comuni in grado di compiere imprese straordinarie grazie a un profondo
senso del dovere, a un addestramento rigoroso e a un consapevole dosaggio della
forza vengano dimenticati in archivi inaccessibili. Raccontare il coraggio
delle loro vite e delle loro missioni”.
Infine, ha annunciato che
nei prossimi mesi a Roma Nord, aprirà un’accademia nella quale i ragazzi
potranno svolgere attività sulla falsariga del servizio di leva.
Operatività ed efficienza
per il bene dello Stato ma anche tanta solidarietà: con i proventi dei suoi
libri, ha donato attrezzature all’ospedale pediatrico di Castelvetrano, e sta
sostenendo i bimbi prematuri dell’ospedale pediatrico di Cosenza e i bambini
autistici.
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