giovedì, 25 Aprile 2024

87 uova schiuse
naturalmente su 109 deposte, con 22 non schiuse, con una percentuale di schiusa
pari al 79,8%. Questo il bilancio del nido di Specchiarica (Taranto), seguito
dai biologi e dai volontari dell’Oasi WWF di Policoro. 
Il ritrovamento del sito
era avvenuto dopo lo schiacciamento sulla litoranea salentina di 34
tartarughini disorientati dall’inquinamento luminoso causato dall’illuminazione
pubblica presente a ridosso dei cordoni dunali.
Sul posto erano giunti
ricercatori operatori e volontari dell’Oasi WWF di Policoro per mettere in
sicurezza l’area (in accordo con Guardia Costiera-Locamare Maruggio e dell’ASL
di Taranto). 38 è il numero esatto di individui emersi dalla sabbia; 34,
purtroppo sono stati schiacciati dai veicoli, 2 rimessi in mare dai volontari
dell’associazione “Lega Navale” sez. Torre Colimena, e altri 2 trasferiti al
Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF Italia a Policoro per le cure
veterinarie. Questi ultimi verranno rimessi in mare dopo controllo e
reidratazione.
Trascorse 72 ore
dall’ultima tartarughina emersa, è stato possibile (come da protocollo
ministeriale) scavare e contare le uova deposte. Ieri 3 settembre Corrado
Mandese, medico veterinario ASL di Taranto, con il supporto logistico dei
volontari della Lega Navale di Torre Colimena, il biologo WWF Gianluca Cirelli
e la veterinaria del Centro Recupero di Policoro Francesca Ardolino, hanno
provveduto all’apertura della camera di incubazione delle uova di Caretta
caretta.
All’interno della camera
sono state ritrovate 109 uova deposte di cui 87 schiuse naturalmente e 22 non
schiuse (non fecondate o con embriogenesi interrotta), con una percentuale di
successo di schiusa pari al 79,8 %. Il dato confortante è stato quello del
ritrovamento di 33 uova schiuse naturalmente, delle quali non è emerso alcun
ritrovamento, a conferma che la schiusa era iniziata la notte del 26 agosto e
conclusa alle prime luci dell’alba. Sulla battigia sono state rinvenute tracce
di individui che avevano raggiunto il mare contrariamente a quelle che,
probabilmente schiuse di notte, avevano raggiunto la strada.
“Ancora una volta il
lavoro di volontari e biologi dell’oasi WWF di Policoro è stato prezioso”, dichiara
la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Grazie
al loro impegno è stato possibile portare a buon fine una nidificazione
spontanea, scoperta ‘per caso’ e che ha fatto registrare, purtroppo, un
evento negativo con le tartarughine, disorientate finite schiacciate sulla
litoranea”.
“Quello che è avvenuto,
però rappresenta un segnale allarmante”, continua Donatella Bianchi che
conclude: “È necessario che i comuni costieri delle aree ‘sensibili’ alla
nidificazione delle tartarughe marine intervengano per evitare che disturbo e
l’eccessiva illuminazione delle spiagge disorientino i neonati di  Caretta
caretta, una specie minacciata in tutto il Mediterraneo”.
Le attività del WWF sono
sostenute dal Progetto LIFE Euroturtles “Azioni collettive per il miglioramento
dello status delle tartarughe marine della comunità europea”. Il WWF Italia è
partner di questo importante progetto europeo che viene svolto in Croazia,
Cipro, Grecia, Malta, Slovenia e Italia (in Puglia, Basilicata, Calabria e
Sicilia).
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