mercoledì, 24 Aprile 2024


Tradizione rispettata per
l’edizione numero 630 della Festa della Bruna, quella dell’anno in cui Matera è
Capitale Europea della Cultura.

Alle  23,27 l’assalto in piazza Vittorio Veneto
al carro in cartapesta – il tema religioso era “La fede genera cultura”, il
discorso di San Paolo all’aeropago di Atene, inserito negli Atti degli Apostoli
al capitolo 17, versetti 22-34 – guidato dall’auriga Dino Chiefa e realizzato
dagli artisti Raffaele e Claudia Pentasuglia con la collaborazione, per la
prima volta, di un gruppo di migranti del progetto Sprar della cooperativa Il Sicomoro.
In pochi minuti il manufatto, realizzato in mesi di intenso lavoro, è stato
distrutto, proprio come vuole la tradizione.
Il giorno più lungo dei
materani, iniziato all’alba con la Processione dei pastori, ancora una volta ha
emozionato con il suo mix di sacro e profano: quella appena trascorsa è stata
una delle edizioni più belle.
“Oggi per Matera è un
giorno particolare: è la festa della Madonna della Bruna. – ha detto
nell’omelia l’arcivescovo monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo – Stamattina,
durante la messa “detta dei pastori”, pensavo, volando indietro nel tempo, come
i nostri pastori, attraverso la loro fede genuina, erano capaci di coniugare
fede e lavoro, soprattutto in questo giorno, attingendo alla Parola di Dio e
mettendosi in cammino dietro alla dolce Madre della Bruna, con la gioia e
l’ansia di chi sente la responsabilità nel guidare il proprio gregge e badare alla
propria famiglia. Ho immaginato che insieme a loro probabilmente ci fossero
anche le greggi. Ho sentito i loro belati, le campanelle appese al collo, i
fischi e le grida dei pastori che si alternavano a canti e preghiere. In
quest’ottica si coglie e capisce il senso della processione dei pastori
attuale. Ai pastori, gente umile che al tempo di Gesù erano messi ai margini
della società e considerati immondi, a loro fu dato a Betlemme il primo
annuncio che Maria aveva partorito un Bambino, Gesù. I pastori, a Matera, danno
a noi la sveglia per adorare nella Vergine della Bruna la presenza viva di
Gesù, Dio che si è fatto come noi per farci come lui. Questa è la fede che ci è
stata tramandata e che ha fatto cultura. Chi non conosce la storia di Matera,
fortemente legata alla sua Madonna, non potrà capire nemmeno questo tipo di
manifestazioni religiose”.
La devozione fortissima
alla Madonna della Bruna, protettrice di Matera si intreccia da sempre alle
tradizioni che animano questa splendida festa.
Particolarmente
suggestive le luminarie che hanno incantato il pubblico con un gioco di luci e
suoni realizzato dalla ditta Antonio Santoro di Alessano (LE).
Conclusione dopo la
mezzanotte con lo spettacolo da Murgia Timone, dei fuochi pirotecnici a cura
della ditta “Pirotecnica Santa Chiara” – Castorano.

Tutte le fasi della Festa sono state seguite in dretta da TRM Network
Rossella
Montemurro

 

 

 
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