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La fuga con 15 lingotti d’oro, portati via durante una rapina a mano armata a un furgone di un istituto di vigilanza in via La Martella a Matera, durò solo mezz’ora: il 18 ottobre 2016 le indagini immediate del Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricarico permisero di rintracciare subito la Lancia Musa con il bottino da 250mila euro.
Lungo la SP.1, nel tratto Grassano – Tricarico, i Carabinieri, informati di quanto accaduto e della possibile disponibilità di armi da parte dei rapinatori, bloccarono l’auto poco prima di Tricarico, in Località “Cupone”. Per i quattro a bordo (due uomini e due donne del Napoletano) scattarono le manette.
Ieri, nella sentenza di primo grado, Raffaele Ferone 32 anni di Secondigliano è stato condannato a 5 anni di carcere e a 1500 euro di multa; Ivan Cerullo, 41 anni, anch’egli di Secondigliano è stato invece condannato a 5 anni e due mesi di carcere e 1500 euro di multa. Assolte le due donne per non aver commesso il fatto: come dimostrato nel corso del processo non erano presenti sul luogo della rapina. I quattro erano arrivati da Napoli in auto e i due uomini, dopo aver lasciato le donne, avevano consumato la rapina e poi erano passati a riprenderle. I 15 lingotti d’oro furono nascosti all’interno delle intercapedini retrostanti dei sedili anteriori della Lancia Musa. Furono trovati e sequestrati, inoltre, un berretto in lana, uno scalda – collo, un paio di guanti da lavoro ed un paio di occhiali, utilizzati dai rapinatori per travisare il volto.
Rossella Montemurro
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