giovedì, 28 Marzo 2024

“Matera è pronta per accogliere i profughi e c’è anche l’eventualità di chiedere a chi ha seconde case di metterle a disposizione, laddove è possibile. Può essere l’opportunità per la città dei Sassi per essere ancora più inclusiva. Ci confronteremo con la Prefettura”. È quanto ha dichiarato in mattinata il sindaco Domenico Bennardi, a margine del sit-in con gli studenti in piazza Vittorio Veneto a sostegno della pace e contro la guerra, organizzato dal Comune e dalla Provincia di Matera.

Presenti delegazioni di studenti dei sei istituti comprensivi di Matera (“Torraca”, “G. Pascoli”, “Padre Giovanni Minozzi – Nicola Festa”, “Fermi”, “Semeria” e “Donato Bramante”), dell’Istituto Sacro Cuore, delle scuole secondarie superiori, dell’Ufficio scolastico provinciale e della Consulta degli studenti presieduta da Stefano Melodia.

Il primo cittadino, sottolineando che sono almeno 100 gli ucraini presenti a Matera, ha affermato: “È l’occasione per ricordare l’articolo 11 della Costituzione: l’Italia tutta ripudia la guerra. Lo dobbiamo dire a gran voce e oggi siamo qui, in questa bellissima piazza gremita di studenti proprio per ricordare che la guerra non è la soluzione”.

Il sindaco Bennardi ha letto un messaggio di una diciannovenne ucraina, Olga, al suo quarto giorno trascorso in cantina per ripararsi dalle bombe: “Questo è il quarto giorno che passiamo nella cantina di casa dove qualche settimana prendevano le patate. Siamo in 13. La luce non c’è più, con me ci sono otto bambini e il più piccolo ha quattro anni. Abbiamo la febbre, siamo raffreddati. In strada ci sono solo militari russi. Abbiamo tanta paura”.

Sul palco anche una giovane studentessa ucraina che nel suo intervento ha sottolineato: “Siamo un popolo unito che lotta per i propri diritti”.

Il presidente della Provincia Piero Marrese, dopo aver ringraziato il sindaco e le due donne in Giunta che hanno caldeggiato il sit-in (gli assessori Tiziana D’Oppido e Valeria Piscopiello presenti insieme all’assessore Michelangelo Ferrara), ha affermato: “Stiamo manifestando con determinazione l’amore per la vita. Mi sento un po’ il papà di questi bambini. Sta succedendo che in Europa qualcuno sta cercando di spezzare le speranze dei bambini: dobbiamo ribadire il nostro sì alla pace, sì alla vita”.

Per il Vescovo della Diocesi di Matera-Irsina, sua Eccellenza Mons. Pino Caiazzo, “Matera sta dando una risposta concreta, spero che giunga a chi debba arrivare. Questa è una manifestazione che indica il desiderio, il bisogno, la necessità di essere tutti quanti protagonisti, non assenti dalla storia. La storia la si fa insieme e nessuno si deve sentire estraneo. Stiamo scrivendo una pagina importante che sicuramente altri poi avranno la possibilità di poter leggere. Ringrazio i bambini, i ragazzi, i giovani, tutto il mondo delle cultura materana che oggi è sceso in piazza e sta insegnando a noi adulti come è possibile costruire una società diversa”.

Secondo la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Minozzi-Festa, Maria Rosaria Santeramo, è opportuno che l’opinione pubblica non si distragga: “Per questo la scuola è qui, per testimoniare l’impegno, la cittadinanza consapevole”. 

Caterina Policaro, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Torraca, ha ricordato come la sensibilizzazione sia partita spontaneamente dai ragazzi stessi alla notizia dello scoppio della guerra: “Da quel giorno si sono preparati, riflettono, provano ad approfondire con i docenti perché è una cosa troppo più grande di loro da comprendere”.

Infine, dalle piccole Ilaria e Gaia, della Marconi, un messaggio emblematico: “La pace è una cosa bellissima, dovrebbe sempre esserci nel mondo. Non dovrebbe mai finire”.

Rossella Montemurro/Foto Michele Morelli

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