venerdì, 26 Aprile 2024

Nell’ambito del volontariato aziendale, si è tenuta oggi la conferenza stampa riguardante la partnership Corazza Assicurazioni e Avis, che prevede un weekend di donazione, Sabato 9 e Domenica 10 Ottobre 2021, presso la sede in Via Cappelluti, 4 – Matera. Nella sala Mandela, presso il Comune di Matera, con l’aiuto del moderatore Gianluigi De Vito, sono intervenuti sul tema Giuseppe Di Giglio, assessore attività produttive del Comune; Giuseppe Loperfido, presidente associazione AVIS Matera; Bruno Caiella, presidente Associazione Maria SS.MA della Bruna; Giorgio Corazza, di Corazza Assicurazioni.

Per la prima volta, a Matera è stato organizzato un evento per la donazione del sangue grazie al sostegno e all’aiuto di un imprenditore. La lezione numero uno della pandemia è che la sanità pubblica non può più essere lasciata nel retrobottega, deve pattinare bene e veloce con maggiori risorse e competenze per non cedere e lasciare indietro nessuno. Anche il tessuto imprenditoriale del territorio deve contribuire a rendere più robuste le vertebre delle istituzioni.

L’Avis, presente a Matera dal 1982, stima 2079 soci donatori (dato del dicembre 2020: 1433 uomini e 646 donne. La fascia d’età che registra un numero maggiore di donatori è quella tra i 30 e i 50 anni con prevalenza maschile. Dopo un calo delle donazioni per l’effetto pandemia, 2.389 nel 2019, 1865 nel 2020, l’inversione di rotta è sensibile: + 7.2% nel 2021. L’andamento delle donazioni risente di dinamiche demografiche ed economiche particolari. I giovani materani non mancano, in questo senso è preziosi il lavoro di sensibilizzazione delle associazioni. Ma una volta che si allontanano da Matera per ragioni di studio o di lavoro, la frequenza delle donazioni cala drasticamente e in più di qualche caso scompare.

Si guarda avanti con fiducia e anche con qualche preoccupazione: aumenta la fascia dei 24-30enni che scopre di dover fare conti con Hiv, Sifilide, papillomi e altre patologie sessualmente trasmissibili. C’è una recrudescenza di questi contagi ma l’asticella non è così alta da creare panico. Più delle droghe impatta l’alcool, oltre che la tendenza a rapporti sessuali saltuari e non protetti.

L’obiettivo è anche quello di promuovere questa tipologia di volontariato aziendale, in modo che ci possa essere un passaggio di testimone, in un futuro non molto lontano, che permetta di coinvolgere anche altre tipologie di attività.

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