sabato, 4 Maggio 2024

Un concerto dedicato a J.
S. Bach inaugura le manifestazioni musicali del Conservatorio Egidio Romualdo
Duni per la città Capitale Europea della Cultura. Mercoledì 27 Febbraio, ore
18.30, presso l’Aula Magna del Campus universitario di Matera (ingresso da Via
Castello), in collaborazione con Universa Musica dell’Unibas.

Saranno eseguiti i
concerti per 1, 2, 3 e 4 pianoforti e orchestra di Bach. Protagonisti dieci
studenti pianisti del conservatorio materano che hanno partecipato al progetto
Bach grazie ad audizioni e masterclass con docenti di fama internazionale.

I Concerti BWV 1056,
1062, 1060 e 1065 saranno eseguiti da Giulia Olivieri, Simona Manicone, Maria
Francesca Di Taranto, Asia Montemurro, Alessandra Cappiello, Romolo Saccomanni,
Michele Ragone,  Giuseppe Barbieri, Andrea Marchionna e Simone Distante
accompagnati dall’Orchestra di archi del Conservatorio Duni diretti da Deborah
Tarantini.

I 14 Concerti per
tastiera, in formazioni diverse, occupano i numeri dal 1052 al 1065 nel BWV
ossia il Catalogo delle opere di Bach (Bach Werke Verzeichnis). Le esecuzioni,
soprattutto di quelli con più tastiere impegnate contemporaneamente (2, 3 o
addirittura 4) sono rare nel nostro Paese ed in particolare al sud, per
comprensibili ragioni organizzative ma anche per la difficoltà intrinseca di
tutta la produzione bachiana. Sono stati scelti per questo programma quattro
Concerti esemplificativi dei diversi organici possibili. Come tutti i Concerti
per più tastiere di Bach, ognuno dei brani è una trascrizione per uno più
clavicembali da preesistenti Concerti per strumenti a corde o a fiati dello
stesso autore, di cui conosciamo decine di capolavori riscritti di volta in
volta per organici diversi a seconda della committenza del momento. Il miracolo
bachiano è che ogni volta le sue trascrizioni sembrano musica idiomatica
pensata proprio per il nuovo strumento di destinazione.

Il Concerto in Fa minore
per clavicembalo solo deriva probabilmente da un Concerto per violino solo,
anche se qualcuno ha proposto che il modello fosse un Concerto per oboe
scomparso. A riprova dell’abitudine di Bach di riciclare intensamente le sue
pagine migliori, il secondo movimento di questo Concerto, “Largo”, è stato
riusato da Bach come Ouverture di una Cantata composta nel 1729. Si tratta di
uno dei capolavori dell’arte tastieristica di Bach che presenta una densità
polifonica impressionante.

Il Concerto in Do minore
per due clavicembali è sicuramente la trascrizione del Concerto per due violini
in Re minore (BWV 1043), opera datata 1736 che fu eseguita a Dresda dallo
stesso Bach in duo col figlio Wilhelm Friedemann.

Il Concerto in Re minore
per tre clavicembali dovrebbe derivare da un Concerto per tre violini, oppure
da uno per violino, oboe e flauto; in ogni caso dell’originale si sono perse le
tracce. Si tratta di un’opera non priva di ambiguità, che ha fatto dubitare
della completa paternità bachiana (potrebbe aver riscritto un’opera altrui), ma
dal carattere cantabile ed elegiaco, specie nella parte del primo clavicembalo.

Il Concerto in La minore
per quattro clavicembali è molto particolari perché in questo caso si tratta
della trascrizione di un Concerto per quattro violini di Antonio Vivaldi
(R580), Come è noto la riscoperta moderna di Bach, nel corso dell’Ottocento,
consentì di riscoprire anche altri autori che erano stati totalmente
dimenticati, dei quali esistevano trascrizioni bachiane che ne provavano
l’ammirazione. Fu questo il caso di Vivaldi, che però dovette attendere ancora
i primi decenni del Novecento perché se ne riscoprissero le fonti musicali fino
ad allora disperse. L’omaggio di Bach era stato avviato durante il periodo da
lui trascorso alla corte di Weimar come violinista e Konzertmeister: nel
periodo tra il 1713 e il 1714 Bach trascrisse non meno di 9 concerti vivaldiani,
ma tutti per organo o clavicembalo solo. Questa trascrizione non si limita a
riorchestrare le parti dei quattro violini, ma le arricchisce armonicamente
fino a rendere densa e piena ciascuna delle nuove parti scritte per i
clavicembali. Il risultato è davvero una nuova composizione nel più perfetto
stile bachiano.

Il concerto, ad ingresso
gratuito, sarà anticipato da una guida all’ascolto dal prof. Dinko Fabris
dell’Unibas.
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