Soroptimist Club Matera si unisce al dolore che, nelle scorse ore, ha colpito Mirna Mastronardi, fondatrice dell’associazione “Agata”, per la prematura scomparsa della cara figlia Dea. Il club rivolge un abbraccio di sincera sorellanza a Mirna, donna coraggiosa e...
Per consentire ai numerosi visitatori in arrivo a Matera nel mese di agosto di poter fruire di una ricca offerta culturale, è stata prorogata fino al 1 settembre Ars Excavandi, la prima delle 4 grandi mostre di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 inaugurata proprio all’indomani della cerimonia inaugurale del 19 gennaio. Ad oggi la mostra ha registrato oltre 15.000 visitatori.
Coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo Museale della Basilicata, la mostra è curata dall’architetto Pietro Laureano, autore del dossier che ha portato all’iscrizione dei Sassi e della Murgia materana nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco nel 1993, nonché membro del comitato scientifico della candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019.
Attraverso un allestimento immersivo realizzato da ETT S.p.A., la mostra indaga sull’arte e le pratiche di scavo che hanno dato luogo ad architetture, civiltà e paesaggi rupestri attraverso i secoli. Rilegge da una prospettiva contemporanea la cultura dell’arte ipogea dal primo uso di cavità naturali e incisioni sulla roccia alla realizzazione di grotte, abitazioni, monumenti, opere idriche, città e paesaggi basati sullo scavo. Il percorso, articolato tra il Museo Ridola e gli ipogei di Palazzo Lanfranchi, conduce i visitatori in un itinerario che spazia dal Paleolitico al presente e porta a interrogarsi sull’attualità del mondo delle caverne nella prefigurazione di futuri modelli di progresso umano.
Gli ipogei di Palazzo Lanfranchi, che contengono la parte più esperienziale del percorso espositivo e rappresentano un tassello della città sotterranea che corre sotto la città in superficie, sono visitabili anche virtualmente, grazie a un’applicazione di realtà virtuale collocata al piano terra del Museo Ridola. L’utilizzo del visore è gratuito ed è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta al personale di servizio del Museo Ridola: basterà sedersi nella postazione indicata, indossare il visore e posizionarlo per metterlo a fuoco.
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