venerdì, 19 Aprile 2024

 
Una
sinfonia itinerante di cupa-cupa, campanacci, zampogne, urla polifoniche e
megafoni, performance di suoni elettronici, chitarre elettriche alt rock,
subwoofer. Tra i Sassi di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, in scena
strumenti del passato insieme a strumenti elettrici e sound system
autocostruiti, in un mix unico tra arte e musica contemporanea, festa della
transumanza e street-carnival. Open Sound Festival e #URLA,  il manifesto artistico del progetto, vengono
presentati il 22 novembre 2018 a Milano nell’ambito di Linecheck Music Meeting
and Festival, la più importante music conference in Italia.
 Open
Sound Festival, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019
coprodotto da Multietnica e Fondazione Matera Basilicata 2019, nasce
dall’incontro di quattro personaggi: un compositore di musica contemporanea e
partiture ambientali, chitarrista e artista multimediale, l’autore del
Manifesto, Yuval Avital, noto per le sue performance in spazi pubblici, in siti
archeologici industriali, teatri e musei, con installazioni sonore e video di
grandi dimensioni, esibizioni collettive di massa; Nicola Scaldaferri,
etnomusicologo abituato a spaziare tra diverse ere e geografie sonore; Nico
Ferri, direttore del Cecilia, centro per la creatività di Tito (Pz), presidente
di Multietnica, founder e direttore del Pollino Music Festival.
Alla
regia e alla direzione artistica, Dino Lupelli, curatore e organizzatore musicale
attivo da 20 anni nella scena elettronica e non solo, attualmente direttore di Music
Innovation Hub.
 L’idea
comune del team curatoriale è quella di miscelare i rispettivi retroterra
artistici per creare una performance d’arte site specific, disegnata intorno
alla futura identità di Matera, in linea con il tema Open Future che
caratterizza il programma della città Capitale Europea della Cultura nel 2019.
A
dare il nome al festival, la celebrazione dei suoni open source, non
proprietari, non coperti da copyright, opere corali e collettive, policentriche
e partecipate, tramandate liberamente, 
generate con strumenti autocostruiti, espressioni della cultura dei
popoli, beni comuni, come l’acqua o l’aria, irrinunciabili e diffusi.
#URLA
è il nome del manifesto della prima edizione del festival, che vedrà nel
corteo/opera di Yuval Avital l’epilogo di cinque giornate all’insegna della
musica.
IL
CORTEO #URLA
In
un viaggio già cominciato alla ricerca delle tradizioni lucane, l’artista
israeliano ha compiuto la prima scelta delle sezioni d’orchestra di #URLA, che
riempiranno di suoni e rumori le strade di Matera:

voci
femminili arberesh di San Costantino Albanese (PZ), minoranza etnico
linguistica di origine albanese .

cupa
cupa di Tricarico (Mt), strumenti a percussione antico di millenni, con un
suono cupo molto simile a quello delle linee a bassa frequenza di un subwoofer,
“un boato sotterraneo, un ruggito, un lamento. Uno strumento che porta in sé la
democratizzazione dell’arte, creato con un barattolo, un panno tirato e una
canna bagnata”, come recita il Manifesto;

zampogne
del Pollino, strumenti costruiti di legno e pelle di capra;

a
bassa musica e le voci del canto a zampogna di Accettura (Mt), melodie a picco urlate

campanacci
di Tricarico e di San Mauro Forte (Mt), gli stessi  delle mandrie e delle greggi in transumanza,
quando dai pascoli d’altura le bestie tornano in pianura, da secoli momento di
feste e cerimonie

le
sonorità di una banda Musicale, quella di Tito (Pz), e dei Rumiti di Satriano
(Pz), gli uomini albero associati alla tradizione del carnevale

strumenti
autocostruiti, frutto di laboratori, che incentiveranno la partecipazione del
pubblico alla sinfonia caotica.

 Nello
scorso settembre, dopo una settimana di sopralluoghi da parte dei co-curatori
per indagini territoriali, incontri con suonatori e cantori della zona, #URLA è
entrato ora in fase di produzione, per assemblarne le diverse componenti della
partitura, le diverse sezioni del corteo e unirle in un’unica coreografia.
 
#URLA.
Una parola che porta in sé suono, libertà e pluralità. Intense espressioni di
gioia, dolore, piacere, vitalità. Un atto di libertà. Un gesto senza fine e
scopo.

A
completare il programma del festival gli artisti selezionati da EUROPAVOX, rete
europea di festival, e il progetto BASS Gathering: per quest’ultimo si prevede
che sound system autocostruiti confluiranno da varie parti d’Italia e d’Europa.
Manuel Tataranno, dell’Associazione Krikka, sarà l’“ambasciatore” del festival
verso il mondo dei sound system, e, coaudiuvato da tutti i partner di progetto,
regista di una call internazionale rivolta ai producer. Le sonorità
rappresentate in #Urla, infatti, saranno campionate e messe a disposizione
degli artisti che aderiranno alla call per una libera reinterpretazione
elettronica che sarà restituita attraverso i sound system.

La
scenografia: le strade dei Sassi di Matera per il corteo; l’ex-convento delle Monacelle,
dove nelle serate d’estate i musicisti e le crew dei sound system risiederanno
e proveranno, per open session preliminari aperte al pubblico; una grande ex cava
di tufo ristrutturata (Cava del Sole), dove si esibiranno i sound system; sullo
sfondo di tutto, le gravine lucane, canyon scolpiti nei millenni dai fiumi, che
ospitano insediamenti rupestri.

“Tutti
i suoni che compongono la partitura di #URLA sono contemporanei. Tutti i
musicisti che abbiamo coinvolto vivono qui ed oggi. Molti sono giovanissimi.
Nell’ Open Sound Festival tecnologie inventate 5mila anni fa come le zampogne
fatte di legno e pelle di capra, convivono senza soluzione di continuità con
quelle più recenti, come i circuiti a valvole dei sound system o i suoni
digitali. Una celebrazione della biodiversità sonora in cui suoni ancestrali ma
ancora ben vivi con radici nella civiltà agraria si miscelano con suoni urbani
in una grande performance di noise art a vocazione popolare”.

La presentazione ufficiale del festival
si tiene a Linecheck Music
Meeting and Festival nell’ambito di un incontro sulle possibili evoluzioni del
classico formato degli eventi musicali, con interventi degli stessi Yuval
Avital e Dino Lupelli, insieme a Paolo Verri, direttore Fondazione
Matera-Basilicata2019, Katia Giampaolo di Europavox, con la moderazione di
Valerio Corzani, giornalista e musicista, autore e conduttore Radio3 RAI.

Il trailer del festival è stato creato
dal regista Jacopo Farina, fotografo e regista,
autore di video per Cosmo, Baustelle, L I M, e altri (disponibile anteprima su
richiesta).

La
line up completa e il programma day-by-day con la mappa delle diversi luoghi
del festival verrà annunciato nella primavera 2019 su opensoundfestival.com

Accompagneranno
il percorso verso il festival una serie di sessioni di ricerca e di prove,
improvvisazioni artistiche e anteprime diffuse in tutta la Basilicata e oltre.

 I
principali prossimi appuntamenti:
Dicembre
2018/ febbraio 2019 – registrazione e rilascio di campionamenti strumenti
tradizionali, disponibili in free download dal sito del festival e lancio della
call internazionale
Gennaio
2019 – seconda residenza Yuval Avital in Basilicata per l’avvio delle prove dei
vari gruppi tradizionali coinvolti
Primo
week end di luglio – Presentazione progetto a Clermont-Ferrand (Europavox
festival)
Da
metà Agosto 2019 fino al Festival: terza sessione di residenza di Yuval Avital
in Basilicata
Calendario completo a breve su opensoundfestival.com

Partner
di Open Sound Festival l’associazione lucana Krikka;  Europavox, storico festival francese che
coordina l’omonimo progetto di circuitazione delle band europee; Music Innovation Hub di Milano,
nuovo soggetto che si occupa di innovazione e internazionalizzazione
nell’industria musicale, con sede in BASE Milano; Leav, laboratorio di
etnomusicologia e antropologia visuale dell’Università degli Studi di Milano.

Grafiche
di Mauro Bubbico.

 
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