domenica, 5 Maggio 2024

“In assenza di soluzioni rapide e certe da parte degli organismi regionali che ci consentano di avere adeguate garanzie circa la possibilità di continuare ad assistere i nostri pazienti ed onorare gli impegni assunti con il personale e i fornitori, l’intendimento della Società Centro Geriatrico Matera srl è di procedere alla risoluzione di tutti i rapporti lavorativi in essere nonché alle dimissioni di tutti i pazienti attualmente in carico alla struttura”.

Con una nota indirizzata alla Regione Basilicata, alla ASL di Matera, al sindaco, al prefetto e alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Fials “in considerazione dell’inspiegabile silenzio serbato sia sulla istanza presentata che sulle successive richieste di chiarimenti e diffide, la Società Centro Geriatrico Matera ha preannunziato la cessazione della propria attività a far data dal primo marzo”.

Un tono perentorio, motivato dalla mancanza di accreditamento come Residenza Sanitaria Assistenziale che la Regione Basilicata avrebbe dovuto conferire da tempo: “Ad oggi – si legge nella lettera – nonostante gli ingenti investimenti effettuati, il completamento dei lavori nei tempi programmati, il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio da parte dell’Amministrazione Regionale e la rituale presentazione, da parte della scrivente Società, dell’istanza per il rilascio dell’accreditamento istituzionale di primo livello in data 12.01.2022, il procedimento amministrativo preordinato al rilascio di tale accreditamento non solo non è stato perfezionato nei termini di legge (31 dicembre 2022) ma non è stato praticamente mai avviato, risultando agli atti soltanto la nomina della commissione che avrebbe dovuto procedere alla verifica del possesso dei requisiti ma che, in realtà, non ha svolto alcuna attività istruttoria”.

Dodicimila metri quadri, 108 posti letto, tre livelli di assistenza, dai casi con maggiore o minore complessità: il Centro Geriatrico di Matera del San Raffaele, per come stanno andando le cose, sembra una scommessa persa per la nostra città e il suo hinterland.

La cessazione delle attività del Centro avrà ripercussioni non indifferenti: perderanno il lavoro oltre 20 dipendenti tra psicologi, neuropsicologi, infermieri, Oss, fisioterapisti e gli ospiti che attualmente usufruiscono dei servizi della struttura dovranno trovarsi un’altra sistemazione con gravi disagi per le famiglie.

“In data 20 febbraio 2023 – prosegue la nota – l’Ente regionale ha comunicato la formazione del Team deputato alla verifica dei requisiti per il rilascio dell’Accreditamento Istituzionale della Struttura e con successiva comunicazione ha comunicato che tale Team avrebbe iniziato la propria attività a far data dal giorno 8 marzo senza alcuna indicazione certa dei tempi per l’emanazione dell’ormai indifferibile provvedimento di accreditamento e la sottoscrizione del conseguente contratto di budget.

Ciò posto, pur apprezzando le comunicazioni ricevute, l’assoluta incertezza circa i termini di esaurimento del procedimento amministrativo avviato ci costringe a confermare l’opportunità di interrompere l’iniziativa imprenditoriale in corso pur nella consapevolezza che tale decisione avrà un impatto sui livelli occupazionali e penalizzerà il bisogno assistenziale della popolazione residente”.

Un colpo durissimo, per una realtà che si avvale di personale altamente specializzato e che auspicava a diventare polo clinico e di ricerca di riferimento per la Regione Basilicata, e non solo, per i disturbi cognitivi e le patologie neurodegenerative, prima fra tutte la malattia di Alzheimer.

Rossella Montemurro

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap