venerdì, 19 Aprile 2024

Si è tenuta a Rotterdam, dal
13 al 15 settembre scorso, la Conferenza Internazionale sulla Malattia di
Behçet (ICBD), il più importante evento dedicato alla malattia che richiama
medici e ricercatori di diverse discipline da ogni parte del mondo.
“Il Dipartimento di
Reumatologia della Basilicata, sin dalla sua fondazione, ha sempre rivolto una
grande attenzione alla Malattia di Behçet”, ha dichiarato la dott.ssa Angela
Padula, neo-direttore dell’U.O.C. di Reumatologia. “Dopo la precedente
conferenza mondiale sulla Malattia di Behçet, che abbiamo avuto l’onore di
organizzare ed ospitare a Matera, è stata la volta dell’Olanda. Anche in questa
occasione il nostro gruppo si è distinto a livello internazionale per il suo
contributo scientifico, rappresentando l’Italia insieme soltanto ai colleghi di
Firenze. Questi riconoscimenti sono frutto di costanti sforzi nelle attività
clinico-assistenziale e di ricerca che quest’anno, peraltro, sono culminati con
la pubblicazione delle raccomandazioni sulla terapia della Malattia di Behçet
proposte sotto l’egida dell’EULAR, la società scientifica reumatologica più
prestigiosa d’Europa”. “Il nostro Dipartimento – prosegue la dottoressa Padula
– ha infatti partecipato attivamente a questo progetto e nel corso degli ultimi
mesi inoltre sono stati anche pubblicati i lavori di revisione sistematica
della letteratura effettuati dal collega Pietro Leccese del nostro Centro e da
Yesim Ozguler dell’Università Cerraphasa di Istanbul”.
Durante il congresso di
Rotterdam tra le 9 comunicazioni orali è stata selezionata una della
Reumatologia lucana presentata dalla Dott.ssa Maria Carmela Padula, Senior
Laboratory Researcher, che ha presentato i risultati di uno studio genetico
condotto su pazienti italiani affetti da Malattia di Behçet ed effettuato in
collaborazione con il prof. Giuseppe Martelli dell’Università degli Studi della
Basilicata.
Nella sessione posters sono stati
presentati dalla dott.ssa Lascaro e dalla dott.ssa Padula altri 3 lavori, 2
studi genetici relativi a diversi marcatori di rischio della patologia ed uno
studio clinico che si è focalizzato sulle differenze di genere in pazienti
italiani affetti da Malattia di Behçet.
Il dott. Leccese, il più
giovane membro del consiglio della Società Internazionale della Malattia di
Behçet ed unico italiano insieme al prof. Salvarani dell’Università di
Modena-Reggio Emilia, inoltre è stato moderatore della sessione “Nature or
Nurture?”, un interessante dibattito sul contributo dei fattori genetici da una
parte ed i fattori ambientali dall’altra nel determinare la suscettibilità alla
malattia.
L’apertura della conferenza è
stata dedicata con un minuto di silenzio al prof. Ignazio Olivieri, in segno di
riconoscimento dell’alto profilo umano e professionale del compianto
professore.
“La ricerca, l’aggiornamento
e la formazione continua sono mission fondamentali e pilastri su cui si fonda
la Reumatologia lucana”, ha affermato la dott.ssa Angela Padula. “La forte
motivazione personale, il lavoro di squadra dell’equipe, formata peraltro da
molti giovani, ed il supporto delle istituzioni sono elementi essenziali per
proseguire nei nostri progetti”, ha concluso.
Nell’ambito delle malattie
rare l’impegno della Reumatologia lucana continua con l’imminente convegno dal
titolo “Dall’Artrite reumatoide alle malattie rare” che si svolgerà il 22
settembre presso il Palazzo degli Uffici dell’A.O.R. “San Carlo” e che vedrà
coinvolti pediatri, nefrologi, ematologi, dermatologi, MMG e pediatri di libera
scelta.
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