giovedì, 18 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo
dal Comitato ex lavoratori esclusi dalla mobilità in deroga.

“Si è tenuto in tarda
mattinata di oggi 22 febbraio 2018 a 
Potenza  nella sala “Sinni” della  Regione l’incontro per definire la situazione
di lavoratori lucani cessati dal trattamento di mobilità ordinaria e non
ammessi al trattamento di mobilità in deroga. Al tavolo di coordinamento
insieme all’Assessore Roberto Cifarelli e le OO. SS. anche una rappresentanza
di questi  ex lavoratori che in maniera
educata e compita hanno fatto presidio negli uffici regionali in attesa di una
risoluzione al loro dramma sociale.

Sono quasi  500 gli  ex lavoratori lucani  che non hanno mai percepito la mobilità in deroga,
né hanno potuto accedere ad altre forme di ammortizzatori sociali, né hanno più
trovato lavoro stabile.

 Molti di loro hanno dovuto restituire  i famosi “80 euro” in fase di dichiarazione
dei redditi perché risultati incapienti , tantissimi sono in forte  difficoltà economica tant’è che oggi non
avevano nemmeno i mezzi per poter partecipare alla manifestazione.

Dal tavolo di oggi è
emerso che la loro problematica non ha soluzione : una serie di meccanismi
quasi incomprensibili ai non addetti ai lavori 
e  varie  circolari ministeriali hanno decretato che
solo per il 2015 non è possibile erogare mobilità in deroga, mentre stanno
erogando il 2016 e parte del 2017.

La motivazione che ha
portato il Ministero a questa decisione non è chiara, né condivisibile, ma l’Assessore
Cifarelli  ha rassicurato  che insieme alle OO.SS. provvederà ad
attivare un piano di politiche attive utilizzando le risorse a disposizione per
consentire ai lavoratori esclusi di accedere a misure di integrazione al
reddito.

La riunione si è conclusa
con un impegno ad aggiornare il tavolo entro il 10 marzo c.a. per verificare la
proposta di piano che sarà predisposta dall’Ufficio competente, di concerto con
le OO.SS.

Il comitato degli ex
lavoratori auspica una risoluzione definitiva e concreta, che possa dare una
possibilità di riqualificazione e reintroduzione nel mercato del lavoro, che
non si liquidi con il classico corso di formazione fine a se stesso, terminato
il quale si torna  al punto di partenza.

Queste persone hanno
diritto a riprendersi la loro dignità e non vogliono più essere prese in giro,
soprattutto in campagna elettorale”.
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