venerdì, 26 Aprile 2024

“Ha risposto con fermezza e ha escluso
ogni sua responsabilità”. Lo hanno detto Donatello Cimadomo ed Emilio Nicola
Buccico, avvocati difensori del Presidente della Regione Basilicata, Marcello
Pittella (Pd), al termine dell’interrogatorio di garanzia, che è durato circa
due ore. Il governatore lucano è ai domiciliari nella sua abitazione di Lauria
dallo scorso 6 luglio nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati nella
sanità lucana che ha portato all’arresto di 22 persone. Pittella è arrivato con
i suoi due legali nel Palazzo di giustizia per essere rispondere alle domande
del gip che ha emesso il provvedimento restrittivo. E alla domanda dei
giornalisti sulle eventuali dimissioni del governatore lucano, il legale
commenta: «Non ho parlato di questo argomento, ma penso nella maniera
assoluta che non gli è mai sfiorata l’idea di dimettersi». Nell’interrogatorio
di garanzia, Pittella ha «risposto anche rispetto a fatti che – ha sottolineato
Cimadomo – non erano oggetto di misura cautelare, proprio a dimostrazione della
sua volontà di chiarire a 360 gradi ogni aspetto della vicenda, senza
trincerarsi dietro ad alcuna argomentazione che possa dare adito a
fraintendimenti». Gli avvocati hanno inoltre annunciato di aver già presentato
ricorso al Tribunale del Riesame: l’udienza è prevista il 24 luglio.

E’ durato circa due ore, invece,
l’interrogatorio del professore ordinario dell’Università di Bari, Agostino
Meale, ai domiciliari con l’accusa di corruzione in concorso con l’ormai ex
commissario dell’Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto, anche per alcuni
favori fatti per la carriera universitario del figlio del dirigente. «Il mio
assistito – ha detto all’uscita dal Palazzo di giustizia l’avvocato di Meale,
Guglielmo Starace – ha cercato di chiarire la sua posizione, spiegando tutto
quello che gli era possibile spiegare. Ha respinto le accuse di corruzione:
abbiamo chiesto la revoca della misura», ha concluso.  (ANSA)
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