venerdì, 26 Aprile 2024

La luce dell’arte,
nell’interpretazione dei Lumi di Chanukkah di artisti, architetti e designer
internazionali, rischiarerà la Capitale Europea della Cultura 2019 fino al 1
maggio. E’ stata inaugurata questa mattina a Matera, alla Fondazione Sassi, la
mostra Lumi di Chanukkah – Una collezione tra storia, arte e design.
Dal martedì alla
domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, si potranno ammirare 31 opere
della collezione della Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica a Casale
Monferrato e nel Piemonte Orientale – Onlus. Le chanukkiot (questo in ebraico
il nome delle Lampade rituali a nove braccia) sono tutte state create e donate
dai più grandi artisti italiani e europei che hanno colto in questo oggetto
rituale, soprattutto dopo la Shoah, la possibilità della rinascita della luce,
di una relazione fra mondo religioso e non, di un dialogo fra fedi diverse
all’insegna della conoscenza reciproca.
La mostra ha
quattro fili conduttori che sono il pane, il corpo, il gioco, la scrittura. Ogni
opera propone un’interpretazione attorno al tema della luce. La loro
sovrapposizione genera chiavi di lettura sul mondo ebraico e sulla festa di
Channukkah ma anche e soprattutto sul valore della luce per l’essere umano. Dal
il pane Carasau, che nell’opera di Marco Pili ha un aspetto lunare ed è
sinonimo di festa, di vita; alle mani, vicine quasi a essere benedicenti, elemento
iconico del lavoro di Antonio Recalcati e di Roland Topor; all’elemento giocoso
come nell’opera di Marco Lodola: con un’estetica pop dove le mani sono fiamme e
ognuna si accende in un colore diverso. Il visitatore è inviato a “giocare” con
l’opera accendendone le mani una alla volta. Nella sezione “scritura”, fra le
opere di Isgrò e Pomodoro, Xerra e Dario Canova, i l candelabro di Ali Hassoun che
utilizza la geometria per innalzare i lumi verso l’alto, progressivamente. Composto
da una grande e sinuosa scritta che richiama un elemento della natura, contiene
la scritta in calligrafia e lettere arabe “Bismillahi al-Rahmani al-Rahimi”,
cioè “Nel nome di Allah, il Misericordioso, il Compassionevole”. Quest’opera fa
riferimento al mondo mussulmano ed è un augurio di amicizia e comprensione fra
i popoli.
Ed è questo invito
alla reciproca conoscenza e al riconoscimento del valore di ciascuna identità
culturale, che è stato sottolineato nella presentazione della mostra, alla
presenza di Roberto Gabei e Elio Carmi, presidente e vicepresidente della
Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte
Orientale – Onlus.
« Questa
mostra – ha affermato la curatrice Daria Carmi – vuole essere aperta e
riflessiva, suscitare emozioni e reazioni, raccogliere punti di vista e
generare comprensione, nel senso letterario di “fare proprio”, “prendere con
sé”. Vuole proiettare una nuova luce, retroattiva sul passato ma anche sulla
presenza ebraica in Sud-Italia, e dare speranza e senso di partecipazione
responsabile al futuro legando territori, tradizioni, sensibilità. Interpretare
un oggetto della ritualità ebraica secondo la propria sensibilità e lettura,
significa creare un ponte fra il passato e il presente, fra la tradizione
ebraica e la propria (la maggior parte degli artisti che hanno contribuito alla
collezione non sono ebrei), fra Casale Monferrato e il mondo ».
« E’ una
mostra che va oltre l’elemento puramente artistico che già di per se stesso è
notevole – ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Matera Giampaolo
D’Andrea – ogni opera è densa di richiami, carica di rimandi, invita alla
riflessione ».
«La Città dei
Sassi è sempre stata crocevia di popoli e culture e oggi, con il titolo di
Capitale Europea della Cultura 2019, rinnova e invera ancora la sua tradizione
e natura di terra d’incontro aprendosi al mondo, ai cittadini, alle culture,
alla creatività e alle sensibilità del mondo – afferma il presidente della
Fondazione Sassi di Matera, l’avvocato Vincenzo Santochirico – La fondazione
che rappresento, la più antica e longeva della città, è parte attiva nei
processi di apertura e interazione della città e di creazione e alimentazione
della cittadinanza culturale, fulcro del progetto approvato dalla Comunità
Europea e posto in essere dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Una
cittadinanza culturale che valica i confini geografici attraverso l’arte, la
socialità, la tolleranza, il confronto e lo scambio. Ed è in quest’ottica che
abbiamo accolto con favore la proposta della Comunità Ebraica di Casale
Monferrato di ospitare nei nostri locali la mostra Lumi di Chanukkah – Una
collezione tra storia, arte e design ».
Organizzata e
promossa dalla Fondazione Sassi di Matera la mostra I Lumi di Chanukkah – Una
collezione tra storia, arte e design sarà visitabile fino al 1 maggio dal
martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.L’ingresso alla
mostra è libero.
Il percorso
espositivo presenta 31 opere di: Amendola, Arman, Assmann, Barni, Bobba,
Bonaldi, Canova, Carroll,Colin, Fallini, Fioroni, Francia, Fusari, Gerstein,
Hassoun, Isgrò, Levy, Lodola, Luzzati, Mondino, Osgnach, Palterer, Pili,
Pomodoro, Porta, Ravà, Recalcati, Ronda, Topor, Wolf e Xerra.
La mostra Lumi di
Chanukkah – una collezione tra arte, storia e design ha ottenuto il patrocinio
di : Fondazione Matera-Basilicata 2019, Regione Piemonte, Provincia di
Matera, Provincia di Alessandria, Comune di Matera, Città di Casale Monferrato,
Monferrato un mondo di eccellenza. Partner dell’iniziativa sono: Associazione
per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato UNESCO,
ATL alexala- agenzia turistica locale della provincia di Alessandria, Fondazione
CRT, Sistema Monferrato. La mostra è realizzata con il fondo etico di: Bcc
Basilicata Credito Cooperativo di Laurenzana e comuni lucani e con il sostegno
di: Bawer S.p.A, Italcementi S.p.A e Tecnoparco Valbasento S.p.A.

 
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