venerdì, 26 Aprile 2024

“Il mio è uno studio che guarda molto all’estetica, c’è il buon gusto nella scelta delle terapie, nella scelta di un buon sorriso. Mi occupo molto di ortodonzia estetica, abbiamo inserito anche l’impronta digitale che ci consente di studiare meglio i casi. Lavoriamo molto sugli sbiancamenti, cerchiamo di proporre faccette. L’ortodonzia estetica può sembrare scontata ma non lo è: Non è solo allineare i denti e non tutti considerano questo aspetto. Farla significa valutare anche il profilo del paziente, le labbra, le proporzioni ossee. Come donna sono molto attenta al profilo, alle labbra, mi piacciono le labbra importanti”.

Secondo la dottoressa Imma Danzi (odontoiatra specialista in ortognatodonzia – ortodonzia), l’ortodonzia trasparente e gli allineatori che con molta probabilità sostituiranno completamente l’ortodonzia tradizionale (attacchi e parte metallica): “Già oggi – spiega – stanno dando ottimi risultati e tenderanno sempre più a migliorare. Con le impronte digitali miglioriamo la predicibilità dei risultati perché riusciamo a simulare il caso: il paziente può anche vedere quelli che sono i movimenti che andremo a effettuare, questo significa una maggiore comunicazione con il paziente e un miglior risultato estetico”.

A Bernalda la dottoressa ha uno studio in cui si avvale di consulenti (Roberta Beretta, igienista e Andrea Galentino, specialista nelle terapia canalari) e collaboratori.

Tra i pazienti, molti giovani che, spiega, “vogliono migliorarsi e questo, a mio avviso, è fondamentale: una persona che si piace ha stima di sé, ha un approccio sociale totalmente diverso”.

Laureata a Bari nel 2005, specializzata nel 2011 a Roma in Ortognatodonzia e con una serie di master e perfezionamenti all’attivo, la dottoressa ha preferito rientrare subito nella sua terra ed è a Bernalda che ormai da sedici anni lavora. Grazie anche a una convenzione la Previmedical Metasalute, oggi è un punto di riferimento per tutta la provincia.0

 Come tante altre categorie di lavoratori, la crisi causata dalla pandemia non ha risparmiato i dentisti: “È stato un trauma, oltre a integrare nuove attrezzature nello studio, la parte burocratica si è allungata ed è stato necessario potenziare la segreteria, ci sono le documentazioni da firmare e i tempi si sono dilatati perché le stesse prestazioni richiedono molto più tempo. È stata dura e continua a esserlo perché noi, ancora adesso, utilizziamo lo stesso protocollo. Quando abbiamo avuto il lockdown abbiamo chiuso per due mesi, poi abbiamo riaperto gradualmente. La gente non era più propensa a fare cure costose, adesso a poco a poco stiamo tornando alla normalità”.

Infine, un invito a vaccinarsi: “Il vaccino è un nostro dovere sociale. Per uscire da questa pandemia dobbiamo farlo. Non abbiamo altre soluzioni. Che facciamo, torniamo in lockdown?”

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