venerdì, 26 Aprile 2024

È la più grande
installazione di arte contemporanea di Matera Capitale europea della cultura.
Un vero e proprio percorso di simboli e sculture all’interno di un’area
delimitata da cinque mila sacchi nei sette colori della pace. Il Giardino di
Zyz, l’opera dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato, fino al 10 settembre
guarderà la città dei Sassi dal Belvedere del Parco della Murgia Materana: una
mano aperta, simbolo in molte culture di protezione, apertura e spiritualità.

Un inno alla pace e alla
ricerca dell’Unità nel nome dell’incontro fra culture e tradizioni che,
dopo Matera, approderà in altre città italiane ed estere. 

Il progetto artistico è
promosso da Ente Parco della Murgia, Comune di Matera e Associazione Itria ed è
curato dalla critica e storica dell’arte Daniela Brignone. Un’installazione nel
segno dei colori e della vita che continua il percorso meditativo intrapreso da
qualche anno dall’artista attraverso opere monumentali che affermano valori e
aspirazioni come ne La Spirale della vita, creata per Manifesta 12 a
Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, in memoria di tutte le vittime
innocenti di mafia. 

“Il giardino di Zyz
– dice Daniela Brignone – racchiude in sé la storia, la cultura, la religione e
l’esperienza umana, svelate attraverso un percorso sacrale e sensoriale che
conduce  all’atto finale, quello della liberazione dell’individuo dalle
costrizioni e dai pregiudizi. Un’installazione contemporanea che parla a tutti,
oltre ogni barriera temporale, culturale e religiosa”.

Partendo dall’identità di
Matera, proclamata dal 1954 Civitas Mariae, l’artista ha scelto di creare un
percorso simbolico di grande suggestione. Dal basso è un giardino d’arte che si
snoda all’interno di un’area delimitata da una parete di sacchi alta due metri
e venti, realizzata nei sette colori dello spettro solare che
contraddistinguono l’arcobaleno e la bandiera della pace. Dall’alto, invece,
quella che si vede è la forma di una mano destra aperta, simbolo in molte
culture di protezione, apertura e spiritualità. Sul palmo di questa mano, un
fiore custodisce la scultura più alta: Il volo, cinque metri di altezza, punto
di arrivo di tutto il percorso artistico, che simboleggia la necessità di
affrontare le difficoltà per oltrepassarle e con esse, trascendere la stessa
materia per andare oltre il tangibile.

Zyz vuol dire
“splendente” ed è il termine fenicio che indica anche il fiore primigenio della
conoscenza e della cultura. Un fiore interiore e planetario che per Gianfranco
Meggiato può e deve ancora sbocciare in un presente lacerato da divisioni e
incomprensioni.

Come nell’installazione
di Palermo, l’arte per Meggiato è una conquista, un viaggio meditativo che
unisce artista e spettatore e che viene scandito attraverso parole e sculture.
Il giardino di Zyz si estende così per 26 metri di lunghezza e 20 di larghezza.
Chi entra si trova immerso in un’altra realtà spazio-temporale: un luogo di
pace e silenzio, in cui spazio e tempo vengono sublimati in un percorso che
porta alla conoscenza, dove “Tutto è Uno”.

La consapevolezza,
suggerisce Meggiato, è una conquista lenta, scandita dalle sculture che segnano
le tappe del percorso e che guidano la vista verso l’alto, innalzandosi al
cielo da tre a cinque metri proprio a sottolineare l’ascesa del pensiero: Triade,
Il Soffio della Vita, Oltre, L’attimo Fuggente, Il Volo, l’Incontro sono i nomi
delle sculture che contrassegnano il percorso interiore del visitatore.

L’opera ideata per Matera
Capitale europea della cultura rappresenta un cambio di passo, una novità in
termini creativi per Gianfranco Meggiato che accantona la fase delle Muse
Silenti caratterizzata da sculture protette da sacchi di juta, vere e proprie trincee
poste a difesa della poesia e dell’arte, e si apre al colore che entra anche
nelle sculture per indicare gli elementi della vita.

In linea con il concetto
del “tutto è uno”, l’installazione è green. Sarà raggiungibile dai visitatori
anche con pulmini elettrici mentre i sacchi verranno utilizzati anche nelle
altre tappe de Il Giardino di Zyz e alla fine saranno riciclati, a impatto
ambientale zero, da una ditta specializzata.

 L’installazione
sarà inoltre accessibile ai diversamente abili e conterrà le indicazioni in
braille per i non vedenti.

 I
simboli

La mano è un simbolo che
accomuna culture e religioni diverse. Per i mussulmani è la mano di Fatima, per
gli Ebrei è la mano di Miriam, per i Cristiani Ortodossi è la mano di Maria e
per i Cattolici è, più in generale, la mano dell’accoglienza verso l’altro.
“Purtroppo – dice Meggiato – in questo momento storico ci si dimentica di come
in realtà noi siamo tutti frutti di uno stesso albero, ci si dimentica di come
tutto sia uno”. Un messaggio che l’artista vuole rivolgere a tutti. Per questo
all’interno del fiore-zyz, cuore pulsante di questo spazio interreligioso e
interculturale, “tutto è uno” sarà scritto nelle trenta lingue più parlate al
mondo così che il messaggio di speranza e consapevolezza possa arrivare a più
persone possibili.

Le
sculture

Le sculture poste dentro
l’installazione hanno precisi significati, il cui fine ultimo è condurre il
visitatore  verso la consapevolezza e stimolarlo alla ricerca sulla natura
dell’uomo. Triade, Il Soffio della Vita, Oltre, L’Attimo Fuggente, Il Volo, l’Incontro
sono essi stessi simboli  di ricerca e meditazione che si accompagnano a
pensieri precisi, riflessioni sulla vita e la morte e sull’importanza
dell’esistenza umana.

Il Volo è l’aspirazione a
trascendere la materialità: “l’uomo non può accontentarsi  della sola
materialità, per sentirsi vivo, non può non cercare di volare alto, di crescere
spiritualmente, anche e soprattutto grazie alle difficoltà”.

Triade: “l’acquisizione
di consapevolezza parte dalla comprensione di cosa realmente siamo: un
‘contenitore liquido’ al 70 per cento e una triade di anima (blu), parte
istintiva (rossa) e parte razionale (verde).  La ricerca di un equilibrio
tra le diverse componenti caratterizza tutta la nostra esistenza”.

L’attimo fuggente:  “l’attimo
del passaggio tra la vita e un’altra dimensione, l’afflosciamento, un accenno
alla tromba del giudizio. La vita è un attimo fuggente, vivila appieno perché
non tornerà. Proprio quando vedi un amico che improvvisamente se ne va ti rendi
conto di quanto importante sia ogni singolo attimo della tua esistenza e di
come siamo chiamati a lasciare un segno positivo del nostro passaggio su questo
pianeta”.

Oltre: “un Angelo che ti
abbraccia ostinatamente e disperatamente, che non si arrende, che ti invita a
seguirlo oltre la materialità. Bisogna trovare la forza e il coraggio, per
crescere, per lasciarsi portare oltre, per superare sé stessi, per buttare il
cuore oltre l’ostacolo”.

Il Soffio della Vita: “un
arco che si tende, un accenno di DNA, le tre sfere che costituiscono l’essenza
dell’uomo e che stanno per essere scoccate, nasce la vita, l’Energia si
incarna”.

L’Incontro: “la vita è
fatta di incontri, ma solo quando il tutto diventa uno, ci cambia dentro”. 

Partners

The Shukran, un social
network fotografico che nasce dalla comunità musulmana e si rivolge al mondo,
tra le cinquanta app più scaricate. Lo spirito è quello del dialogo, del
rispetto, dell’apertura al mondo. Questo spirito è riassunto dal nome del
social, Shukran, che significa Grazie.

GIANFRANCO
MEGGIATO

Gianfranco Meggiato nasce
il 26 agosto 1963 a Venezia. Nella sua opera guarda ai grandi maestri del 900:
Brancusi per la ricerca dell’essenzialità, Moore per il rapporto
interno-esterno delle sue maternità e Calder per l’apertura allo spazio delle
sue opere. A partire dal 1998 partecipa ad esposizioni in Italia e all’estero,
tra cui in USA, Canada, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Belgio, Olanda,
Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina,
Russia, India, Cina, Emirati Arabi, Kuwait, Corea del Sud, Singapore, Taipei,
Australia. Nel 2007 le sue sculture monumentali sono presenti all’OPEN10 di
Venezia – Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni. Tra il 2007
e il 2009 gli vengono dedicate diverse mostre personali: dal Museo degli
Strumenti Musicali di Roma, al Palazzo del Senato a Milano e al Museo Correr
(Biblioteca Marciana) a Venezia.

Nel 2009 partecipa alla
mostra di sculture monumentali “Plaza” di Milano, (ventesimo anniversario del
crollo del Muro di Berlino) mentre nel 2010 installa una sfera monumentale sul
Breath Building GEOX a Milano ed è invitato ad una mostra personale all’ UBS
BANK di Lugano.

Nel 2011 e 2013 è alla
Biennale di Venezia nei padiglioni nazionali. Nel 2012 in occasione di Art Bre
a Cap Martin la sua Sfera Enigma viene presentata al Principe Alberto di Monaco
e successivamente esposta sul porto di Montecarlo. Nel 2014 il Lu.C.C.A. Center
of Contemporary Art ospita una personale dell’artista e lo invita a partecipare
alla collettiva ”Inquieto Novecento”: Vedova, Vasarely, Christo, Cattelan,
Hirst e la genesi del terzo millennio. Nel dicembre 2016 espone una scultura
monumentale: Sfera Sirio 2 metri di diametro nel parco Bayfront di Miami.

A febbraio 2017, nel
complesso monumentale della Misericordia a Venezia, viene inaugurata una grande
mostra antologica con più di 50 opere. Sempre nello stesso anno, a giugno, il
museo MARCA di Catanzaro inaugura una grande mostra dedicata al suo lavoro in
quattro location della città: Museo Marca, Scolacium, Musmi (Museo Militare) e
Marca Open con ”Il Giardino delle Muse Silenti”, un’installazione di grandi
dimensioni con otto opere monumentali all’interno di un labirinto. Ad Ottobre
2017 riceve il prestigioso premio ICOMOS-UNESCO ”per aver magistralmente
coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande
potere evocativo e valenza estetica”. Ha esposto a Pistoia Capitale della
cultura e Manifesta 12- Palermo capitale italiana della cultura 2018.
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