Matera, città simbolo di cultura e bellezza. Qui, in ordine di tempo, nasce l’ultima Destination Management Organization promossa da Fenailp Turismo. Con l’obiettivo di promuovere e coordinare lo sviluppo turistico del territorio, questa nuova realtà punta a...
la partecipazione del Coro San Giovanni Paolo II di Ferrandina, il 30 giugno a
San Mauro Forte alle ore 20 nella Chiesa Madre, prosegue il progetto “I
Cammini tra radici e futuro. Il
Contributo dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina al percorso di Matera 2019” che è
un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto
dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina, in partenariato con la Diocesi di Tricarico,
dall’Associazione Parco Culturale Ecclesiale “Terre di Luce” e dalla Fondazione
Matera-Basilicata 2019, patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura e
dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale
Italiana. Le esecuzioni musicali sono a cura della Fondazione Orchestra Lucana
presieduta da Franco Lisanti con la direzione artistica del Maestro Vincenzo
Perrone.
L’organo anonimo della cinquecentesca Chiesa Madre di
San Mauro Forte (MT) è databile alla seconda metà del sec. XVIII, come
suggerisce la presenza nel quadro fonico di un Principale II con estensione a
partire dal Do#2, registro, questo, presente anche in organi quali il Petrus De
Simone della Chiesa di S. Domenico a Ferrandina datato 1777 e l’anonimo di
scuola napoletana datato 1785 situato nella Chiesa Madre di Montalbano; in
entrambi i casi il registro è denominato “Eco”. La funzione di Eco sembra
confermata nello strumento di S. Mauro, dove il Principale II è collocato sul
fondo del somiere, dietro l’ultima fila di ripieno.
Caratteristica la presenza di due file di canne lignee
in basseria: quelle che completano il Principale (in facciata in stagno a
partire dal La1), poste su due somierini collegati direttamente dietro il
somiere maestro, di taglio più stretto; e quelle di Contrabasso, di taglio più
largo, poste sul somiere di basseria e aventi estensione Do1-Do2 (in base 8′ da
Do1 a Fa1, 16′ da Sol1 a Do2).
Arricchiscono il quadro fonico due zampogne con tuba
in castagno, costruite secondo la prassi napoletana del canaletto in legno ricavato
come prolungamento della tuba.
La tastiera ottocentesca in osso rinvenuta (del tutto
simile a quelle ritrovate a Matera S. Agostino e a Cancellara) è stata
accantonata e sostituita con una tastiera in bosso ed ebano, secondo misure
settecentesche.
Ricercare del secondo tuono
Canzona Franzesa IV
Toccata I
quarti toni; Bergamasca
Mauro Forte
XVIII
racchiuso in cassa lignea intagliata e dorata
Principale, disposte in 3 campate con andamento a cuspide (9 – 9 – 9); canne interne
in piombo e di basseria in castagno
corta); tasti diatonici ricoperti in bosso, cromatici in noce ricoperto di
ebano, frontalini a chiocciola in bosso
colonne a destra della tastiera, corrispondenti ai seguenti registri:
castagno; tamburo a 2 canne (aziona due canne di Contrabasso)
entranti; somierini in noce con trasporti in canna palustre per le prime 5
canne lignee del Principale; somiere in noce per le canne di Contrabassi privo
di comando; crivello in pioppo con bocche sottostanti