sabato, 20 Aprile 2024

“Da dove vengo abbiamo
fame di fama”: ci sono giochi di parole e tanto rock ad accompagnare le nove
tracce di “Fabbriche, polvere e un campanile nel mezzo” di Simone Piva e I
Viola Velluto, uno dei gruppi più attivi del Nord Est italiano (Gemona del Friuli), pubblicato per
TOKS Records, Music Force e distribuito da Egea Music. 

Della band fanno parte
Simone Piva (voce, chitarre elettriche e acustiche), Federico Mansutti (trombe),
Luca Zuliani (contrabbasso), Alan Liberale (batteria e percussioni) e Francesco
Imbriaco (piano, tastiere e cori). Hanno partecipato all’album anche Tony
Longheu (chitarre elettrice, slide), Michele Pirona (chitarre acustiche ed
elettriche) e Davide Raciti (violino).

Bellissima “Imprevisti”,
la più intimista, che però svela anche un aspetto  in un certo senso più dolce di
questo gruppo: “In valigia ricorda di mettere il tuo lato selvaggio, i trucchi e
gli antidoti per i serpenti. Tu che non sei preparata agli imprevisti. Lasciarsi
desiderare o farsi dimenticare ricorda che è solo questione di un attimo”.

Notevole il curriculum
artistico di Simone Piva nel Maggio 2011 ha suonato per tre date consecutive a
Parigi, nel piccolo teatro Petit Théâtre du Bonheur a Montmartre.

Si è esibito su
prestigiosi palchi italiani assieme a vari artisti (tra cui Nada, Zen Circus,
Tre Allegri Ragazzi Morti, Morgan), ha partecipato a varie trasmissioni
televisive e radiofoniche nazionali ed è tra i protagonisti del film documentario
“Ai Confini del Rock”.

Una curiosità: Simone
Piva e I Viola Velluto sono stati menzionati dagli scrittori Matteo Bellotto in
Storie di Vino e di Friuli Venezia Giulia
(edizioni Biblioteca dell’Immagine 2019), Alberto de Poli e Matteo Strukul nei
rispettivi libri Incubi a Nordest per
Edizioni La Gru 2011 e La Regina
Nera, la Giustizia di Mila
per collezione Sabot/Age 2013.

Rossella
Montemurro
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