giovedì, 18 Aprile 2024

La vera Lara Croft è lei, Isabella Marchetta (a sinistra nella foto), giovane archeologa materana specialista nella Tardantichità e Medioevo. La sua passione per l’archeologia, che l’accompagna da sempre, è raccontata in “Quando Lara Croft arrossì. L’ordinarietà straordinaria di un’archeologa” (Altrimedia edizioni), un volume che in dieci episodi – tutti ricchi di storia e di storie, costruiti sulle esperienze dirette dell’autrice, flash di vita vissuta tra scavi, cantieri e amici/colleghi sparsi per l’Italia – racconta in modo inconsueto l’archeologia dei nostri tempi. Non è un trattato per gli addetti ai lavori ma un libro in cui la routine dell’archeologo è descritta da aneddoti e racconti che la rendono familiare e permettono di superare riserve e preconcetti su una professione non semplice ma piena di fascino.
Lo stile della Marchetta è semplice e diretto, l’ironia è il tratto distintivo di alcune pagine: una lettura accattivante per sfatare il mito dell’archeologia intesa come disciplina ostica.
“Quando Lara Croft arrossì” è stato presentato nel pomeriggio a Matera nella Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi alla presenza della direttrice del Polo Museale Regionale della Basilicata Marta Ragozzino, del funzionario MiBACT Annamaria Patrone e del’editore Vito Epifania. La giornalista Beatrice Volpe ha dialogato con l’autrice.
Il libro, che contiene illustrazioni di Silvio Lorusso, ha il carattere dell’interazione attiva con il lettore, per empatia e curiosità, ma anche per un curato apparato di oltre 50 note esplicative, 23 approfondimenti a tema e un ricco corredo di rimandi al web attraverso numerosi QR-code. Il volume inaugura la nuova collana di Altrimedia dal titolo ArcheocomunicAzione ideata e curata da Isabella Marchetta.
Archeologo da cantiere, l’autrice ha nella Basilicata e nel Molise i suoi ambiti territoriali privilegiati di lavoro, non mancando però esperienze anche in Campania e Calabria. Collabora attivamente anche con strutture museali finalizzando la sua attività allo studio dei reperti da scavo e alle fasi di allestimento delle sedi museali. Iscritta a numerose associazioni con interessi diversi: in difesa dell’ambiente, della letteratura minuta, dell’Archeologia Medievale. “Quando Lara Croft arrossì” è il suo primo libro. Ha pubblicato, infatti, articoli scientifici in ambito archeologico, ma la sua passione è stata sempre giocare con le parole nella vita quotidiana. Due voci del suo linguaggio perpetuo: empatia e serendipità. Del suo senso della vita direbbe così: «Ha un senso il mare, il sole, i libri, le persone umane, l’amorevolezza, la cura, le ciliege! Ha senso ridere, piangere, ma più di tutto sorridere. Ha un sottovalutato senso la poesia che è nelle cose, e pure i colori e le sfumature, l’odore, il suono. “Più di tutto vale la penna: ti fa scrivere o volare, comunque ti porta in alto”».

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