sabato, 20 Aprile 2024

Sono venti i rinvii a giudizio dell’operazione Vito, una delle più vaste operazioni antidroga della procura di Viterbo, coordinata dal Pm Paola Conti e sfociata nel 2012 nel blitz congiunto di carabinieri e finanza. L’operazione, che prende il  nome dal furgone utilizzato per consegnare la droga, coinvolse anche il Metapontino.

Il processo comincerà il prossimo 9 luglio.

Era l’alba del 19 giugno 2012 quando furono effettuate contemporaneamente 30 ordinanze di custodia cautelare, 23 in carcere e 7 ai domiciliari, 74 perquisizioni e il sequestro di cinque chili di droga tra cocaina, hashish, ketamina, marijuana e 40 piante di canapa.

Venerdì il gup Savina Poli ha rinviato a giudizio 20 indagati, disposto lo stralcio di tre posizioni (inviate al tribunale di Roma per competenza) e concesso il patteggiamento a uno degli indagati viterbesi che, grazie al riconoscimento del “V comma”, potrà scontare i tre mesi inflitti dal giudice. Tre mesi con lo sconto di un terzo della pena, in continuazione con un’altra condanna, finita di recente di scontare in carcere, ai lavori socialmente utili.

Coinvolti per la maggior parte cittadini italiani, poi romeni, marocchini, tutti accusati a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio. Tra loro anche una donna.

Oltre al Metapontino, le località interessate all’operazione furono principalmente in provincia di Viterbo (Caprarola, Carbognano, Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Gallese, Soriano nel Cimino, Vallerano, Vignanello e Vitorchiano), Roma (quartieri Esquilino, San Basilio e Torre Angela) nonché nelle province di Roma (Capena, Ciampino, Fonte Nuova, Rignano Flaminio), Firenze (Pontassieve), Terni e Venezia. (Fonte TUSCIAWEB)

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