sabato, 20 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato ex lavoratori esclusi dalla mobilità in deroga:
“Ennesima beffa per gli “sfigati” ex lavoratori cessati dal trattamento di mobilità ordinaria nel 2015.
E’ paradossale che  a distanza di otto giorni dal tavolo tenutosi in Regione nel quale si era giunti ad un accordo per prevedere un progetto formativo volto alla possibilità di una loro ricollocazione nel mondo del lavoro,  si è svolto  in data 1°marzo 2018 un altro tavolo regionale in cui si è stabilito di includere nel nuovo progetto idraulico-forestale, finalizzato alla stabilizzazione, tutti coloro che sono fuoriusciti dalla mobilità in deroga al 31 dicembre 2017, ivi compresi coloro che stanno già usufruendo dello strumento del reddito minimo di inserimento.
Preme ricordare agli addetti ai lavori che gli ex lavoratori 2015 non sono mai entrati nel “contenitore mobilità in deroga” e pertanto come potrebbero  prendere lo status di “fuoriusciti”?
E fu per questo mancato “status” che non potettero partecipare a suo tempo al programma per il reddito minimo di inserimento! E non potranno farlo neanche ora !
Se si continua a predisporre dei percorsi i cui destinatari sono identificati con il termine  “fuoriusciti dalla platea mobilità in deroga”, come si pensa di tendere una mano anche a questi ex lavoratori del 2015?
Forse 500 persone non è un numero sufficiente affinchè qualcuno si interessi a loro?
Non si vuole creare guerra tra poveri, ma qualcuno deve davvero spiegare come mai fino al 31/12/2014 hanno erogato indennità, poi le hanno sospese per un anno, per poi riprendere nel 2016 solo  a chi susseguiva, lasciando fuori  tutta la platea dell’anno 2015.
La Regione riferisce che è un problema creato dal Ministero, mentre  l’Inps se ne lava le mani.
 Ma da informazioni acquisite, in altri territori  non si è creata questa disparità di trattamento, pertanto il comitato individuando un concorso di colpa e responsabilità  agirà nelle vie e sedi opportune per far rivalere i diritti di ognuno delle 500 persone discriminate, danneggiate e umiliate per quasi tre anni!”.

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