La dottoressa Titti Laurentaci, medico fisiatra e direttrice dell’UOSD Percorsi Riabilitativi e Protesica ASM dell'ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera, è la nuova presidente nazionale dell’Associazione Italiana Donne Medico – AIDM. Tra gli scopi dell'AIDM –...
Una fuga d’amore con pernottamento in hotel a 5 stelle o un sequestro di persona in cui la condizione di sudditanza psicologica della donna le ha impedito di chiedere aiuto pur avendone la possibilità di farlo?
Un “piano” per liberarsi di un marito oppressivo e geloso fuggendo a Cervia con l’amante o un viaggio contrassegnato da intimidazioni e minacce?
Per il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ravenna Andrea Galanti, sul comportamento del macellaio 40enne di un paese del Materano arrestato dalla Polizia giovedì scorso, ci sono pochi dubbi: si è trattato di un sequestro di persona e l’uomo deve restare in carcere. L’avvocato Maria Rosaria Malvinni del foro di Matera che è subentrata al collega Gianluca Vichi del foro di Ravenna, difensore d’ufficio dell’uomo, sta già preparando il Riesame.
Sulla base delle dichiarazioni della coppia del Materano, infatti, le incongruenze sono tante.
Da un lato, la versione della 26enne, che ha affermato di essere stata trascinata via con forza e portata in macchina martedì scorso mentre stava rientrando a casa. Costretta, quindi, a seguire il suo ex amante – i due, nella primavera del 2016 avevano avuto una relazione clandestina – in un viaggio fino a Lido Adriano, una frazione di Ravenna, con tappe a Matera, Bari e Rimini (nella foto). La denuncia di scomparsa sporta dal marito ai Carabinieri è stata decisiva: da un controllo casuale della Polizia a Lido Adriano nei confronti della coppia è stata verificata l’identità della donna mettendo fine al presunto sequestro.
C’è poi il racconto dell’uomo, secondo il quale la fuga sarebbe stata architettata dalla ragazza per porre fine alla relazione con il marito e sarebbe stata vissuta con estrema serenità dalla 26enne.
Il desiderio più grande era quello di raggiungere Cervia ma, vista l’impossibilità di farlo per motivi economici, la ragazza si sarebbe vendicata dicendo di essere stata sequestrata – versione che eviterebbe di farle esporre la vicenda nei dettagli e la libererebbe una volta per tutte dalla presenza dell’amante.
L’uomo era stato querelato per stalking, lesioni e violenza privata. Nel maggio 2017 era scattato un divieto di avvicinamento a meno di 500 metri a firma del Gip del Tribunale di Matera. Come spesso accade in casi simili, però, le rassicurazioni di lui, le promesse che sarebbe cambiato, l’avevano convinta a ritirare il provvedimento.
Di certo, in questa storia, al momento c’è solo l’abisso tra le promesse d’amore e le minacce, entrambe rivolte dal 40enne alla donna, stando alle dichiarazioni di quest’ultima.