venerdì, 29 Marzo 2024

La Regione ha individuato il presidio venosino per il caso di ulteriori carichi presso le strutture di Potenza e Matera 

Il ruolo dell’ospedale di Venosa nel piano di gestione dell’emergenza sanitaria in corso è quello di entrare a supporto degli ospedali di Potenza e Matera solo nel caso in cui questi presidi non fossero più in grado di ricevere altri pazienti affetti da Coronavirus. Superata l’emergenza tutto ritornerà come prima.

E’ questa la precisazione del responsabile della task force regionale Ernesto Esposito in merito alla lettera inviata al presidente Bardi dalla sindaca di Venosa, Marianna Iovanni anche a nome di altri sindaci del Vulture Alto Bradano.

“In questa fase di emergenza – spiega Esposito – l’assetto della terapia intensiva regionale è organizzato in questo modo: in una prima fase si sta cercato di potenziare al massimo gli ospedali del San Carlo e Madonna delle Grazie che sono le due grandi strutture regionali di terapia intensiva in cui ricevere tutti i positivi al Coronavirus. In più si sono aumentati i posti letto anche in pneumologia sia a Potenza che a Matera.  Gli altri presidi periferici dotati di terapia intensiva sono invece destinati all’accoglienza di pazienti con patologie non afferenti al Coronavirus. Per essere preparati a far fronte a un eventuale aumento dell’epidemia – evidenzia il responsabile della task force – con pochissimi lavori attiviamo immediatamente Venosa che presenta anche le necessarie caratteristiche di capienza. Ciò nella logica di tenere pulite, anche in questa ipotetica seconda fase, le terapie intensive degli altri presidi periferici che dovranno accogliere pazienti con patologie non afferenti al Coronavirus. Sempre in questa ipotetica seconda fase sarebbe invece sbagliato pensare di poter dirottare pazienti positivi al Coronavirus in tutti gli altri ospedali. Come già specificato – conclude Esposito – superata l’emergenza tutto tornerà come prima. Questo il motivo per cui sulla questione non sarà fatta nessuna delibera di Giunta, nel frattempo stiamo studiando anche l’uso di un’altra struttura dedicata solo ai pazienti affetti da Coronavirus, anche qui in via del tutto precauzionale”.

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