Il Prefetto di Matera, dott.ssa Cristina Favilli, a seguito delle dimissioni di diciassette consiglieri comunali su trentadue del Comune di Matera ha sospeso, in attesa di scioglimento, il Consiglio comunale di Matera, essendosi determinata l’ipotesi dissolutoria...
Cari Lettori,
anche oggi torniamo zitti zitti a fornire spunti di riflessione a chi vorrà leggere e riflettere…
Inizia la scuola. Salgono i contagi. Riparte la paura, ma quale paura? La paura di infettarsi e di contagiare? La paura della quarantena o del ricovero in Terapia Intensiva?
Non so come si chiami questa paura, ma so che di PAURA ne esistono almeno due tipi: e una è buona, l’altra cattiva. Facciamo degli esempi.
Stiamo distrattamente attraversando la strada e ci rendiamo conto che un’automobile sta per investirci(PAURA), come novelli supereroi spinti dalla paura riusciamo a compiere uno scatto prodigioso da centometrista olimpionico per evitare l’impatto.
Una scossa di terremoto (PAURA): ci si gela il sangue, razionalizziamo e poi ci si muove. Quando si gela il sangue si rimane immobili, vero?
Bene! Nel primo esempio la Paura è buona, è una leva per farci sopravvivere, ci mette in movimento; nel secondo esempio invece è cattiva perché ci blocca impedendoci persino la più elementare delle difese, ossia la fuga.
Lo sforzo che ci tocca è quello di rendere buona la paura cattiva, e non solo riguardo il COVID19, che ha indubbiamente i suoi rischi.
A proposito di rischio COVID: è necessario rendersi conto e razionalizzare che il rischio zero purtroppo non è raggiungibile e che tutte le precauzioni (dall’evitare assembramenti sino alla mascherina) servono solo a mitigare il rischio, ossia a ridurre la possibilità di contagio.
Lo sforzo più grande è proprio questo: rendersi conto che dobbiamo ragionare e lavorare per rendere questo rischio ACCETTABILE. Così come è accaduto per l’altra e più nota malattia virale, l’AIDS. Inizialmente eravamo tutti spaventati e preoccupati, poi pian pianino abbiamo iniziato a capire sempre di più e oggi conviviamo tranquillamente con il virus. In sintesi abbiamo imparato come comportarci: evitiamo i comportamenti a rischio anche per il COVID allora e a breve, ma non brevissimo, ne potremo parlare con maggiore tranquillità, senza isterie e timori eccessivi.
Valete