venerdì, 17 Maggio 2024

“Misure precauzionali, distanziamento, isolamento domestico dopo un contatto con un positivo e chi non lo avesse ancora fatto potrebbe vaccinarsi. Il vaccino è una scelta sociale lasciata alla sensibilità personale ma, appunto, ricade sull’intera società”.

È indispensabile continuare a mantenere la guardia alta sul fronte Covid, lo sottolinea con fermezza il dott. Francesco Romito, responsabile della Terapia Intensiva Generale dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera.

Dopo il calo drastico di contagi, passati da una media di 150 al giorno a una sessantina, negli ultimi giorni si registrano di nuovo circa 100 positivi al giorno a Matera. Un trend che rispecchia anche l’andamento della pandemia in Italia, dove si evince uno stop nella discesa dei contagi. Dobbiamo preoccuparci?

“Dobbiamo fare una distinzione importante, il problema è legato alla Nazione. Il problema locale è che con i nostri numeri di piccola città bastano piccole variazioni per dare grandi variazioni percentuali, ed è un dato che dobbiamo tenere in considerazione. Il Covid tuttavia non è passato, gira con la stessa facilità con cui girava prima. L’invito, a maggior ragione in questi giorni in cui la stagione primaverile tarda ad arrivare, è continuare a mantenere tutti gli accorgimenti soprattutto negli ambienti chiusi.

Non dimentichiamo, comunque, che qualcosa i vaccini hanno fatto: dagli ultimi dati dell’Istituto Superiore della Sanità, il vaccino protegge fino al 92% da forme gravi di malattie. A conferma, basta confrontare il numero di pazienti presenti in Terapia Intensiva lo scorso anno in questo periodo, 13 pazienti Covid con un picco di 14 contemporaneamente, mentre adesso è vuota.”

L’allentamento delle restrizioni può aver veicolato un messaggio distorto in alcune fasce della popolazione, nel senso che si è percepito un cessato pericolo?

“Quando si tratta di pandemie, la storia ci insegna che durano da un minimo di due anni a un massimo di quattro. È necessario alternare periodi di allentamento di alcune misure con periodi di inasprimento. Credo che ultimamente il mondo dell’informazione, preso dalle ben note vicende internazionali, non veicoli più con la stessa forza e preoccupazione le notizie sul Covid. Ma il problema sussiste e chi vive in prima linea, come i medici e il personale sanitario, lo percepisce”.

Il sottosegretario Sileri ha ipotizzato di eliminare l’obbligo delle mascherine al chiuso prima di Pasqua, se l’andamento della pandemia lo permetterà.

“Dobbiamo cercare di capire cosa abbiamo imparato dalla pandemia ed esportarlo nelle situazioni ordinarie. A livello personale, l’anno prossimo qualora dovessi avere sintomi da raffreddamento continuerei a portare la mascherina in casa e fuori. L’italiano è un popolo strano perché ha bisogno della legge per rispettarla e non ha capito che la legge serve a tutelarlo: portiamo la cintura perché ci salva la vita e non perché, senza, ci tolgono i punti dalla patente”.

Rossella Montemurro

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