giovedì, 2 Maggio 2024

I Carabinieri di
Acquaviva delle Fonti, coadiuvati da militari della Stazione di Ginosa Marina,
in provincia di Taranto, al termine di un’attività d’indagine, hanno dato
esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale
di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di R.M.
45enne, residente in Ginosa Marina, ritenuta responsabile di due furti
consumati all’interno dell’Ospedale Generale “F. Miulli” di Acquaviva delle
Fonti.

In particolare la 45enne
è ritenuta responsabile di un furto ed indebito utilizzo di una carta di
credito sottratta ad una signora di Matera ed ad un furto di denaro contante
trafugato ad un uomo di Santeramo in Colle.

Le indagini, coordinate
dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno potuto dimostrare che la donna,
raggiunto il nosocomio, a bordo dell’autovettura intestata al marito, era
solita fermarsi all’ingresso principale del nosocomio. Dopo un’attenta
osservazione dei luoghi e dei movimenti delle potenziali vittime, dava inizio
all’attività criminosa che consisteva nell’approfittare del momento opportuno
per appropriarsi di carte di credito e contanti.

E stata fatta piena luce
su un furto avvenuto il pomeriggio del 10 maggio scorso, quando la 45enne, dopo
aver osservato i movimenti di una donna che si era recata a fare visita ad un
parente, con abilità è riuscita ad asportare dalla borsa della vittima soltanto
tre carte bancomat per poi effettuare più prelievi per complessivi euro 600.

Un altro episodio è
avvenuto la mattina del 13 maggio. In questa occasione, la vittima prescelta
era un commerciante di Santeramo in Colle, che stava eseguendo un trattamento
sanitario. Durante la visita, la 45enne prelevava dall’armadietto, dove erano
custoditi gli effetti personali della vittima, le chiavi dell’autovettura,
quindi si recava al parcheggio dove asportava dal cruscotto del veicolo la
somma contante pari a 500 euro riposti dall’uomo. Poi, per non farsi scoprire,
una volta rientrata nel nosocomio, riponeva le chiavi nuovamente
nell’armadietto del malcapitato.

L’attività d’indagine,
scaturita dalle denunce delle vittime, unitamente agli orari ed ai vari
spostamenti all’interno del nosocomio, tutti perfettamente ripresi dalla
videosorveglianza e attentamente visionati dai militari dell’Arma, hanno
permesso di ricostruire i fatti, di identificare la donna ed al P.M. di
richiedere ed ottenere dal GIP l’ordinanza di custodia cautelare che è stata
subito eseguita dai militari operanti, sottoponendo la 45enne agli arresti
domiciliari.

 
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