venerdì, 29 Marzo 2024

Petrolio. Uomo e natura nell’era
dell’Antropocene, avvia i laboratori e gli incontri della sezione “Pensiero
geo-logico” con filosofi, architetti e paesaggisti per ragionare insieme su
quale posizione gli uomini debbano avere di fronte alle grandi crisi
ambientali, sociali e culturali dei nostri tempi. Il primo appuntamento della
sezione è con il filosofo Marcello Di Paola in dialogo con i curatori Francesco
Scaringi e Giuseppe Biscaglia, domenica 16 giugno 2019, alle 17.30, nel Parco
del castello Tramontano di Matera, quartier generale delle azioni performative
di Petrolio. Il titolo avvincente dell’incontro è “Stati della natura,
vertigini della scala, e ricerca di senso nell’Antropocene”.
La sezione Pensiero geo-logico, curata da Francesco Scaringi e Giuseppe
Biscaglia e in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, è
dedicata al pensiero e all’architettura per ripensare la posizione dell’uomo
all’interno degli ecosistemi a partire dalla necessità di un rinnovato rapporto
con le tassonomie naturali, in cui l’uomo non deve essere più parte dominante e
predatoria, ma necessariamente interrelata e interdipendente con i regni
animale e vegetale.

Di Paola, esperto di filosofia
ambientale e docente dell’Università Luiss Guido Carli, conduce un’attenta
ricerca sulle questioni ambientali che lo porta dentro la discussione
sull’Antropocene, quella nuova era geologica in cui il comportamento umano è
direttamente responsabile degli equilibri della natura. In particolare, insieme
a Gianfranco Pellegrino (anche lui presente a Matera il 26 settembre), ha
scritto il libro Nell’Antropocene. Etica e Politica alla fine di un mondo, un
testo importante che cerca di indagare le contraddizioni insolute nei nostri
sistemi economici e sociali e di comprendere quali prospettive di pensiero e
comportamento l’uomo possa mettere in pratica. Per Di Paola è fondamentale
ripensare la questione alla radice: smettere di riservare all’uomo una
condizione egemone, impositiva, gerarchicamente elevata. L’essere umano deve
ritornare piuttosto entro l’alveo di una sfera naturale totale che includa come
pari il mondo vegetale e quello animale.

Dopo l’incontro con il filosofo Marcello
Di Paola, il 19 giugno comincia il workshop Un giardino mediterraneo tra
Oriente e Occidente dello studio Volumezero architecture and landscape,
condotto insieme a Bartolomeo Dichio e Alba Mininni dell’Università degli studi
della Basilicata, che individua negli ecosistemi vegetali mediterranei un
modello di sostenibilità fondato sull’integrazione di erbe migranti, con la
finalità di realizzare un autentico “giardino migrante” negli spazi del campus.

A settembre Pensiero geo-logico porterà
a Matera anche i filosofi Emanuele Coccia e Giovanni Pellegrino. Infine, un
ulteriore laboratorio di Luca Catalano e Annalisa Metta dello studio Osa
architettura e paesaggio, con il coordinamento di Piergiuseppe Pontrandolfi,
propone l’integrazione delle varie componenti di un habitat: edifici e fenomeni
urbani, spazi interni ed esterni, caratteri e vocazioni del luogo e
comportamenti degli abitanti. A parte l’incontro con Di Paola, tutti gli eventi
di Pensiero geo-logico troveranno la loro realizzazione nel Campus
dell’Università degli Studi della Basilicata.

Petrolio. Uomo e natura nell’era
dell’Antropocene è un progetto di Matera Capitale europea della cultura 2019
co-prodotto con Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Associazione Basilicata
1799, ed è realizzato con il fondo etico di BCC Basilicata in collaborazione
con Università degli Studi della Basilicata. È curato da Francesco Scaringi e
Giuseppe Biscaglia. Il titolo del progetto prende spunto da Petrolio, il
romanzo incompiuto di P.P. Pasolini che registra, sullo sfondo del petrolio
quale motore oscuro delle vicende umane, le mutazioni in atto nei paesaggi
sociali, urbani e naturali. Mutazioni tali da indurre scienziati e pensatori
contemporanei a coniare il nome di una nuova era, l’Antropocene: un’era
geologica in cui il fattore determinante negli equilibri dell’ecosistema è il
comportamento dell’essere umano, capace di stravolgere millenari sistemi di
interdipendenza tra uomo e natura.

 

 
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