martedì, 23 Aprile 2024

Nel pomeriggio di lunedì 21 marzo il Prefetto di Matera, Sante Copponi, ha presieduto in Prefettura a consueta riunione settimanale della “Unità di Crisi” per l’esame delle problematiche riguardanti l’accoglienza dei cittadini ucraini, soprattutto donne e bambini, in fuga dagli eventi bellici.
All’incontro hanno partecipato i Sindaci dei Comuni della provincia, la Dott.ssa Pulvirenti, Direttore Generale ASM, il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Direttore della Caritas Diocesana, i rappresentanti delle Associazioni del Terzo Settore impegnate nell’accoglienza ai migranti ed i Responsabili dei Centri di Accoglienza dei Richiedenti Asilo, attivi in questa provincia.

In apertura dei lavori, il Prefetto ha fornito i seguenti dati relativi alla presenza dei cittadini ucraini ospitati in questa provincia: nr 165 (di cui 80 minori) e 2 m.s.n.a.
Sono stati, inoltre, forniti i dati dei posti attualmente disponibili nell’ambito del sistema CAS, che ammontano a nr 124 quelli gestiti dai Comuni che hanno sottoscritto accordi con la Prefettura, mentre sono pervenute offerte per circa 300 posti nei CAS, ambito sistema Prefetture, per i quali sono in corso di definizione le attività di verifica necessarie, ai fini dell’aggiudicazione.
Il Questore di Matera e il Direttore Generale della ASM hanno illustrato le attività sinora svolte per la identificazione e la effettuazione dello screening sanitario. Per quanto riguarda l’inserimento dei minori in età scolare nelle strutture scolastiche è stato ribadito che ciò sarà possibile solo dopo che l’ASM avrà preso in carico i minori ed effettuati tutti gli accertamenti ai fini della somministrazione delle vaccinazioni obbligatorie.
Il Prefetto ha assicurato che adotterà subito una circolare ai Comuni, ASM e Ufficio scolastico provinciale con tutte le indicazioni necessarie.
Il Prefetto ha poi illustrato i contenuti del decreto legge in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, con il quale il Dipartimento della Protezione Civile autorizzato a definire, a livello nazionale, ulteriori forme di accoglienza diffusa diverse da quelle previste nell’ambito del sistema CAS, da attuare mediante i Comuni, enti del terzo settore, associazioni di volontariato, enti religiosi prevedendo sostanziale omogeneità con il sistema CAS (per un totale di 15.000 posti), nonché prevedere forme di sostentamento a coloro che hanno trovato una autonoma sistemazione (per un totale di 60.000 posti).
Il Prefetto ha assicurato che appena si conosceranno i contenuti della Ordinanza di Protezione Civile si terrà una apposita riunione, per un approfondimento delle competenze attribuite e delle attività da svolgere per implementare il livello del coordinamento operativo tra tutti i soggetti impegnati nell’accoglienza.

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