domenica, 28 Aprile 2024

Bastava digitare su un
noto sito di annunci gratuiti la parola “Matera” e, tramite un numero di
cellulare riportato online, si entrava in contatto con una donna con
inflessioni sudamericane. Era lei a specificare che la tariffa per un rapporto
sessuale, 50 euro da versare prima della prestazione. L’appuntamento, poi, si
fissava a “Villa Paradiso”, in contrada Serra Paducci alle porte di Matera.

Lì, V.A.P, 63enne
materano, dipendente pubblico, incensurato e la sua compagna 51enne A.M.S.C. di
origine colombiana, già nota alle forze dell’ordine e residente a Genova,
avevano messo su una casa di appuntamenti a quanto pare frequentatissima – la
clientela, però, hanno specificato i militari dell’Arma, non contemplava
materani.

La scorsa notte, i Carabinieri
del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Matera, guidati dal
Maggiore Erch Fasolino, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura
della Repubblica di Matera, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia
cautelare applicativa degli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio GIP del
Tribunale di Matera su richiesta della locale Procura della Repubblica nei
confronti della coppia.

L’indagine dei militari
dell’Arma, scaturita dopo due accertamenti svolti il 6 e il 18 novembre scorsi
dopo  la soffiata di un informatore, ha
permesso di far luce su una lucrosa attività illecita gestita dai due indagati,
con l’uomo che affittava la propria villa, situata in località Serra Paducci di
Matera, a più donne – chiedendo sui 300/350 euro a persona -, prevalentemente
sudamericane, tutte dedite al meretricio e procacciate anche dalla colombiana,
le quali ricevevano sul posto i loro clienti.

I servizi di osservazione
effettuati nei pressi dell’immobile hanno consentito di identificare alcuni dei
numerosi clienti, i quali contattavano le donne attraverso siti internet del
settore inserendo come chiave di ricerca la parola MATERA, e che hanno poi
confermato ai Carabinieri di aver consumato rapporti sessuali a pagamento con
donne di origine sudamericana.
 
 

Il prosieguo delle
indagini ha permesso di meglio delineare i ruoli dei due indagati, con l’uomo
che reperiva le donne o attraverso l’intermediazione della 51enne colombiana o
contattandole direttamente sulle utenze registrate sui siti internet, mentre la
complice si adoperava per la raccolta dei soldi dovuti facendosi, a volte,
inviare il denaro su carta di credito prepagata a lei intestata, provvedendo in
un secondo momento a consegnarlo all’uomo.

Il 63enne materano e la
51enne colombiana, che volevano approfittare del notevole afflusso di turisti
per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, dovranno ora rispondere di
favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

I dettagli
dell’operazione, che ha portato a sequestro dell’immobile, sono stati illustrati in mattinata dal Procuratore Pietro
Argentino insieme al pm Maria Christina De Tommasi, al Colonnello Antonio
Mancini e al comandante del Comando provinciale dei Carabinieri di Matera, Colonnello
Samuele Sighinolfi.

Rossella
Montemurro

 
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