mercoledì, 22 Maggio 2024

21 milioni per le PMI, pubblicato sul BUR l’avviso pubblico

Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l'introduzione di tecnologie avanzate; rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi; sviluppare...

Il 23, Giornata nazionale della legalità, l’Amministrazione di Matera comunale commemorerà il 32esimo anniversario della strage di Capaci con la cerimonia di piantumazione di due alberelli nel “Giardino della memoria”

Giovedì 23 maggio, Giornata nazionale della legalità, alle ore 12 l’Amministrazione comunale di Matera commemorerà il 32esimo anniversario della strage di Capaci, con una cerimonia simbolica nel “Giardino della memoria”, curato dal Terzo Circolo didattico scuola...

Il Parco urbano integrato del rione Serra Rifusa si farà. In seguito a un delicato lavoro di interlocuzione con gli enti preposti, il sindaco di Matera Domenico Bennardi, è riuscito a sbloccare l’iter incagliato da ben 15 anni, salvando il finanziamento con l’avvio della procedura per la redazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica. Così uno dei più importanti quartieri periferici della città dei Sassi entro il 31 dicembre 2024, avrà un campo di calcetto e uno di basket nell’area della piscina, 3 Isole fitness e un’area riqualificata. Nel marzo scorso, il Comune di Matera, ha avanzato alla Regione Basilicata, Amministrazione responsabile delle risorse liberate del Piano operativo regionale 2000/2006, la richiesta di proroga del termine, fissato al 31 dicembre 2023, la conclusione del progetto, invocando il caso della “forza maggiore”, previsto al punto 9 delle disposizioni del documento, ritenendo che la mancata conclusione dell’intervento fosse dovuta a fatti “eccezionali e non prevedibili”. Il riferimento è alla risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice per grave inadempienza, oltre alla scoperta di rifiuti abbandonati nell’area di cantiere. Richiesta sostenuta e difesa dal sindaco Bennardi, fino al pieno accoglimento dell’Agenzia per la coesione territoriale. Il risultato sono oltre 2,4 milioni di euro salvi e una riqualificazione garantita a Serra Rifusa; l’alternativa era la perdita inevitabile dei fondi già tecnicamente disponibili perché “liberati”, ma solo fino alla fine del 2023. La storia di questi lavori è molto lunga e tribolata. Si tratta di fondi ex Pisu (Progetti integrati di sviluppo urbano), con progetto preliminare risalente al 2006 e investimento previsto di 3,6 milioni, a valere sui Piani operativi regionali 2000-2006. Nel 2010 l’approvazione del progetto esecutivo ed a gennaio 2011 l’appalto dei lavori a un’Associazione temporanea di imprese. Quattro anni dopo, nel febbraio 2015 la risoluzione del contratto con l’Ati per «grave inadempimento». Nel luglio 2022 arriva la notifica formale del ritardo nell’attuazione dell’intervento da parte dell’ufficio Programmazione e attuazione delle politiche di coesione, quindi l’avvio delle interlocuzioni per salvare questo importante intervento di riqualificazione urbana. Nel luglio scorso la bella notizia del riconoscimento della proroga al 31 dicembre 2024, per quelli che il sindaco ha formalmente definito «motivi imprevisti ed imprevedibili» del ritardo. L’intervento prevede il completamento e la sistemazione dell’area, con la realizzazione dei nuovi accessi all’area, la sistemazione della viabilità interna e dei parcheggi, la realizzazione del nuovo campetto di calcetto in erba sintetica, completo di recinzione ed illuminazione; la realizzazione dei nuovi spogliatoi, progettati anche a servizio del campo di calcio; la realizzazione di campi da padel, isole fitness, campo da basket, riqualificazione parziale edificio a servizio di spogliatoi, reception e Punto ristoro. «Sono lieto che con grande impegno si possa riuscire a risolvere anche questa annosa situazione -ha commentato il sindaco Bennardi- sbloccando una situazione, quella del parco di Serra Rifusa, che attendeva da oltre 15 anni. Un particolare ringraziamento ai nostri ingegneri dell’ufficio tecnico».

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