martedì, 30 Aprile 2024

Tornati nella
disponibilità del Comune, dopo i lavori di riqualificazione, il complesso
monastico di Santa Lucia e di Sant’Agata e la chiesa rupestre di Santa Maria de
Armeniis.

Il complesso di Santa
Lucia e di Sant’Agata era chiuso per restauro dal 2016. I lavori sono costati
circa 300mila euro e hanno permesso il ripristino e l’impermeabilizzazione
delle coperture, la realizzazione di un camminamento perimetrale pavimentato in
cotto, la pulitura delle murature, il restauro del paramento murario oltre che
la sostituzione degli infissi, degli impianti di riscaldamento.

Il restauro di Santa
Maria de Armeniis, faceva parte di un programma di riqualificazione del
circuito urbano delle chiese rupestri che comprendeva anche il Convicinio di
Sant’Antonio e Santa Barbara. Un milione di euro l’importo complessivo dei
lavori effettuati. Le opere sono state praticamente ultimate tranne che per il
recupero degli affreschi della chiesa di Santa Barbara. Il Convicinio di
Sant’Antonio è interessato dal progetto di realizzazione del Dea gestito da
Invitalia. Santa Maria de Armeniis è invece a disposizione del Comune che lo
utilizzerà per eventi culturali.

“Abbiamo finalmente
restituito alla città immobili di pregio che possono essere utilizzati come
contenitori culturali – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Nicola Trombetta
-. Nel complesso di Santa Lucia e di Sant’Agata torneranno presto a svolgersi
anche le funzioni civili per i matrimoni in una cornice paesaggistica
straordinaria.

Nell’area di Porta
Pistola procedono intanto gli interventi di consolidamento del costone roccioso
sottostante al piano dello slargo su cui verrà posato il nuovo basolato. Si
concluderanno in primavera per permettere la riapertura del cosiddetto Ponte
tibetano, opera molto apprezzata da turisti, che consente di attraversare il torrente
Gravina e risalire la Murgia sul versante opposto a quello dei Sassi.”.

 

 
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