venerdì, 26 Aprile 2024

“Che può fare la poveretta legata per sempre ad un uomo, eppure sola nel mondo e abbandonata a sé stessa, sempre condannata da una società che non ammette le posizioni equivoche e costretta a portare un nome che le è divenuto odioso? Ma ora tutti questi “esseri infelici” hanno, forse, un po’ di luce fra le tenebre, e a quella si rivolgono come ad un porto di salvezza. È la legge sul divorzio! […][…]” 
“Ora il divorzio per noi è ancora un problema da risolvere, e forse quando leggerete queste pagine ne saprete già la soluzione. […]”
In questi tips Virginia Tedeschi Treves, meglio conosciuta come Cordelia, oltre a scrivere sul divorzio già nel lontano 1882 ci regala anche altri pareri sagaci e saggi, ironici e iconici. Seguire la moda? Benissimo, ma ancora meglio crearla. Ordine o disordine? L’ordine è consigliabile, perché può essere una buona forma di pulizia del pensiero. Cordelia ci guida verso il benessere della vita in campagna e della tricot therapy, tratteggia ritratti di mariti (ma anche mogli) da prendere e da lasciare, escogita strategie per sopravvivere a bambini troppo vivaci e invita a eroiche battaglie contro i pregiudizi del mondo per ritrovare la propria libertà.
La collana Corsetti al rogo della Fve editori, iniziando da I tips di Cordelia, ospita donne di ieri e quelle di oggi che hanno avuto il coraggio di gettare il loro corsetto, con stecche di balena o push-up acrilici che siano, al rogo.
Cordelia, così si faceva chiamare Virginia Tedeschi Treves (Verona 1849 – Milano 1916) quando prendeva in mano la penna. Pubblicò versi, romanzi e racconti – soprattutto per ragazzi – che ebbero un grande successo negli anni in cui l’industria culturale di inizio ‘900 si stava aprendo alle donne scrittrici. Diresse anche vari periodici di moda, editi per lo più dalla casa editrice Treves di suo cognato Emilio. Il suo talento e il suo acume erano riconosciuti in tutti i salotti letterari di Milano: ebbe l’intelligenza di sfruttare gli unici spazi che la società aveva destinato alle donne a vantaggio dell’intero genere femminile. Virginia fu una donna che fece della parola e dell’ironia le sue armi di mediazione più efficace in una guerra per la rivendicazione di diritti che erano ancora proprietà esclusiva degli uomini.
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