venerdì, 29 Marzo 2024


 
Riceviamo e pubblichiamo dalle segreterie regionali e provinciali di CISL fns, CONAPO, CONFSAL, USB e CGIL di Basilicata:
 

” Vigili del fuoco in prima linea su attività antincendio boschivo in Basilicata…dati e
attività giugno – luglio 2017″…critica all’iniziativa della Regione per la formazionei
DOS regionali e rivede i dati diffusi dalla Protezione Civile regionale.
Nonostante la grave emergenza incendi che quest’anno sta impegnando il Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, in una lotta impari contro chi attenta al patrimonio
boschivo, in Basilicata, indicando la luna, c’è chi ancora guarda al dito e non alla
luna.
La necessità di utilizzare in maniera opportuna ed efficace le risorse umane ed
economiche è il primo passo per cominciare a gestire e fronteggiare al meglio le
emergenze, sempre più gravi e frequenti.
Le segreterie CISL fns, CONAPO, CONFSAL, USB e CGIL di Basilicata
apprendono, con stupore, l’avvio della formazione di ulteriori e, a nostro umile
parere, non necessari Direttori delle operazioni di spegnimento.
La presenza in regione Basilicata di oltre 20 unità DOS, inquadrati nel Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, rendono il nostro territorio ampiamente dotato di
tecnici idonei a coordinare le operazioni di spegnimento, anche in caso di utilizzo di
mezzi aerei, di qualsiasi tipologia, dimensione o entità.
Per l’attuale campagna estiva antincendio boschivo, la flotta aerea di Stato che,
ricordiamolo, fa parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, è stata ulteriormente
incrementata rispetto allo scorso anno.
In particolare, per l’anno 2017, sono attivi, in tutta Italia, 16 velivoli Canadair CL415
e 4 elicotteri Erickson S64F, oltre ad altri elicotteri del comparto Difesa e del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Per quest’ultima attività sussidiaria, oltre ai 16 Canadair, il Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco ha messo a disposizione del COAU 15 elicotteri per la campagna
antincendi boschivi (AIB) 2017, utilizzando in parte elicotteri provenienti dall’ex
Corpo Forestale dello Stato, in parte mettendo a disposizione propri velivoli.
Infatti, per il disposto dell’art.3-bis della legge 131 del 7 agosto 2012, il Dipartimento
dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero
dell’Interno assicura il coordinamento tecnico e l’efficacia operativa sul territorio per
le attività di spegnimento con la flotta aerea di sua proprietà, avvalendosi della Sala
Operativa Coordinamento e Assistenza al Volo (SOCAV) dei Vigili del Fuoco e delle
sale operative degli Esercenti dei mezzi aerei o eserciti direttamente dal CNVVF.
Chiaro appare il più che proporzionato numero di operatori dei Vigili del Fuoco DOS
presenti in Basilicata.
Necessario sarebbe, invece, rivedere la ripartizione degli investimenti sulle dotazioni
di mezzi e strumenti idonei atti a fronteggiare, prevenire e ridurre i danni
conseguenza dei numerosi e frequenti incendi.
Insufficienti, infatti, risultano i mezzi antincendio boschivo idonei per strade sterrate
o dissestate, determinando, sovente, l’utilizzo improprio di mezzi dedicati al soccorso
tecnico urgente e incendi di interfaccia, ovvero autopompe di grosse dimensioni,
assolutamente non adeguate per le aree rurali prive di rete stradale frequentemente
interessante dal fuoco.
Totalmente e inspiegabilmente non prevista è l’attività antincendio boschivo dopo le
ore 22, nonostante i gravi ed estesi roghi che hanno interessato, nelle ore notturne,
decine di ettari di vegetazione in agro di Miglionico, Bernalda, Aliano, Rotondella,
Nova Siri e Pomarico, con l’impiego prolungato di numerose squadre di Vigili del
fuoco, sottratte al soccorso tecnico urgente.
Dalla riunione relativa al percorso di attuazione del D.lgs. 177/2016 in materia di
lotta attiva agli incendi boschivi, tenutasi la scorsa settimana e presieduta dal Capo
Dipartimento, alla presenza del Capo del Corpo, del Direttore Centrale per
l’Emergenza, dal direttore Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali si è
appreso che al 25 luglio 2017 gli incendi di vegetazione che hanno visto l’intervento
del C.N.VV.F. sono stati 47.000, 2033 interventi con i soli mezzi aerei del Corpo
Nazionale, 45800 le squadre VV.F. intervenute (singoli interventi), un incremento,
rispetto 2016, pari al 300%.
In tale sede è stato anche comunicato un dato statistico, meritevole di riflessione, che
prende in considerazione gli interventi espletati dalle squadre AIB regionali, risultati,
fino ad oggi, pari al 10% circa degli interventi portati a termine dal Corpo Nazionale
Vigili del Fuoco.
Alla luce di questi dati, e di queste cifre, appare scontata la difficoltà in cui la
Regione Basilicata si troverebbe senza il contributo attivo degli operatori del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco a cui è riconosciuto solo il 30% dell’intero importo
stanziato per l’attività di contrasto agli incendi boschivi ( oltre 2,4 milioni di euro in
totale) a fronte di un’attività di contrasto pari a quasi ad oltre il 70%.
Continuare il questa direzione appare francamente non più sostenibile e
oggettivamente difficile affrontare le emergenze.
Carente e insufficiente appare anche la presenza di un solo operatore del C.N.VV.F
presso la sala operativa unificata permanente, visto il ruolo prevalente e
predominante che i vigili del fuoco hanno nelle operazioni di intervento e
spegnimento della aree interessate da incendi.
A conferma della necessità di rivedere l’assetto organizzativo AIB, si è avuto modo di
riscontrare, nel tempo, numerose situazioni nelle quali il personale del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco si è trovato ad operare in scenari complessi di incendi
originatisi in ambito boschivo che successivamente, nel loro evolversi, hanno
interessato aree abitate o industriali.
A questo punto la legge ordinaria in materia di difesa dagli incendi prevede che la
responsabilità della gestione delle operazioni di “Soccorso Tecnico Urgente” sia
affidata alla componente VV.F.
In tutti i casi di incendi, le squadre VV.F, operanti sul territorio sotto la direzione del
ROS (responsabile delle operazioni di soccorso), applicano delle procedure operative
standard (POS) che comportano una necessaria distinzione nelle priorità operative tra
la difesa del bosco e quella della sicurezza delle persone e del patrimonio edilizio.
L’area di separazione tra il bosco e la zona antropizzata prende il nome di “Area
d’Interfaccia” e rappresenta il luogo di passaggio delle responsabilità operative tra le
strutture attive nella campagna AIB, e quelle ordinarie del Corpo Nazionale dei VV.F.
Questo passaggio di competenze è stato chiarito dall’Ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri n. 3606 del 28 agosto 2007, emanata all’indomani di una
stagione AIB tra le più tragiche della storia del paese.
Infatti, sia la Direttiva PCM del 27 febbraio 2004 che la OPCM 3606/07 (Ordinanza
del Presidente del Consiglio dei Ministri) chiariscono competenze e ruoli, indicando
la Protezione Civile quale strumento Istituzionale di governo del territorio e
assistenza logistica al soccorso, mentre spetta al Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco l’esclusiva competenza della gestione del soccorso, essendo, tra l’altro,
componente fondamentale del sistema di protezione civile nazionale.
Inspiegabile appare questa fuga in avanti della struttura della Regione Basilicata che
non sembra riconoscere gli sforzi e i risultati che gli operatori del Corpo Nazionale
dei Vigili del Fuoco hanno ottenuto in occasione delle recenti e impegnative
emergenze, non ultima quella della neve, scongiurando vittime tra la popolazione
bloccata per giorni dall’eccezionale nevicata, oltre al devastate incendio che ha
colpito la fascia jonica, nella zona di Metaponto.
Dalle schede di intervento inserite nei database dei Vigili del Fuoco risulta che in
Basilicata, dal 20 Giugno al 31 luglio 2017, le squadre in servizio sono intervenutie
su un numero di 1347 eventi afferenti alla tipologia”Incendi di bosco, sterpaglie,
colture”; di questi risulta che 620 interventi sono stati effettuati in provincia di
Matera.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte ci si auspica, per il futuro prossimo, un
rafforzamento degli strumenti e professionalità in dotazione al C.N.VVF, oltre ad un
più proficuo e concreto rapporto di collaborazione e interazione, insieme ad un
opportuno coinvolgimento, considerati gli scenari di rischio che continuamente e
frequentemente mettono a dura prova il sistema di soccorso della nostra Regione,

costituito principalmente dai presidi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.

 

 

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