sabato, 20 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo dal prof. Nicola Incampo, Responsabile Regionale per l’IRC e la Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata:

“Il Natale non è soltanto una ricorrenza temporale oppure il ricordo di una cosa bella; il Natale è di più: noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Il Natale è un incontro! E camminiamo per incontrarlo: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come Lui è; incontrarlo con fede. (Papa Francesco, Omelia a Santa Marta, 2 dicembre 2013

)In una famiglia l’arrivo di un bambino porta una grande gioia!Immagino che sia stato così anche per Giuseppe e Maria.Forse proprio per questo, oltre che per mostrarsi umile, povero vicino ai poveri e quindi vicino a tutti, Gesù ha scelto di mostrarsi al mondo come un bambino. La fede cristiana è una fede per quanti hanno cuore fanciullo. “Se non sarete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”, disse Gesù.

Ecco perché gli angeli invitano i pastori ad andare ad adorare il bambinello, cosa che per chi h in casa un bimbo appena nato è cosa immediata e spontanea, un dolce moto del cuore.Il Papa ci ha ricordato molte volte che “per capire i segni dei tempi, un cristiano non può pensare solo con la testa, ma anche con il cuore e con lo spirito che ha dentro.”

Gesù, con la sua incarnazione, ha segnato la storia in un modo sorprendente allora come oggi, donando eguale dignità a ogni essere umano. Papa Francesco durante l’omelia tenuta a San Giovanni in Laterano  ci ha ricordato ancora che: “Non possiamo lasciarci prendere dalla stanchezza; non ci è consentita nessuna forma di tristezza, anche se ne avremmo motivo per le tante preoccupazioni e per le molteplici forme di violenza che feriscono questa nostra umanità. La venuta del Signore, però, deve riempire il nostro cuore di gioia”.

Certamente di perdono ha bisogno questo mondo segnato da conflitti, persecuzioni, sofferenza; un perdono ricevuto può anche essere donato; e conviene ricordare ciò che scrisse San Giovanni Paolo II in occasione della XXXV Giornata Mondiale della Pace 2002: “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”.Noi siamo chiamati a convertirci come predicava Giovanni il Battista:«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!» e testimoniare con gioia la fede come ci esorta a fare Papa Francesco: “Tutti i cristiani hanno il dovere di trasmettere la fede con coraggio”.Vivere oggi la fede significa essere un po’ fuori dal coro.

Ma conviene a tutti noi ricordare che “Il cristiano pensa secondo Dio e per questo rifiuta il pensiero debole ed uniforme”. Buon Natale: nella fede, nella gioia e nella verità”.

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