sabato, 20 Aprile 2024

Una storia di riscatto e amore impossibile nell’Avana tormentata degli anni Cinquanta: è Un posto chiamato incanto di Susana Lopez Rubio (DeA Planeta, traduzione di Patrizia Spinato), da ieri in libreria.

Ava Garder, Frank Sinatra, le creazioni dei più ricercati couturier parigini. Vetrine sfavillanti, lusso sfrenato e su tutto, lieve come una carezza, il profumo del bianchis­simo fiore di mariposa. Ai grandi magazzini El Encanto, luogo simbolo dell’Avana e di un’epoca, anche i sogni più audaci sembrano a portata di mano.

Ha solo diciannove anni, Patricio, quando posa per la prima volta i suoi occhi azzurri su una Cuba splendida di sole e di fiori tro­picali, di musica e di vita. Per un immigrato spagnolo senza mezzi, orfano e privo di en­trature, la strada del riscatto nell’Avana del 1947 è in salita; eppure, grazie alla fame e alla faccia tosta, Patricio ottiene presto un tetto, due amici fidati e la divisa da cañonero (l’umile, trafelato tuttofare) di uno dei ne­gozi più eleganti al mondo. Nell’atmosfera rarefatta dell’Encanto, magico crocevia di destini, Patricio incontra la donna della sua vita. Gloria è giovane quasi quanto lui, ma ha già una figlia, un matrimonio sbagliato e lo sguardo sfuggente di un animale in trap­pola. Sublime e irrequieta come una farfalla, non immagina di andare incontro a una pas­sione capace di sfidare persino la Storia. Sullo sfondo contrastato e sfolgorante di una Cuba perduta per sempre, la storia avvincente di un uomo e una donna divisi da tutto, tranne che dal proprio caparbio biso­gno d’amore.

L’autrice è un’af­fermata sceneggiatrice e docente univer­sitaria. I produttori di Il segreto e Una vita stanno lavorando all’adattamento televisivo di questo suo primo romanzo.

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