giovedì, 25 Aprile 2024

Scardinare le regole, rompere gli schemi: perché ritrovarsi in un mondo del lavoro ancora prepotentemente maschilista, soprattutto quando parliamo di massimi livelli, non è assolutamente “Un gioco da ragazzi”. Con questo titolo Erica Katz (uno pseudonimo, e non poteva essere altrimenti data l’autenticità che si respira nelle sue pagine) ha descritto ciò che accade nell’universo dorato di un prestigioso studio legale di Manhattan, Klasko & Fitch.

Alex, studentessa modello laureatasi con il massimo dei voti, riceve un’offerta per lavorare alla Klasko: è un sogno che si avvera, non poteva desiderare altro. Significa raggiungere un traguardo ambitissimo, dovrà solo evitare il settore Fusioni e Acquisizioni per il quale, ha saputo, si lavora h24. Ne parla entusiasta a Sam, il suo ragazzo, la mattina del primo giorno di lavoro. Arrivata in sede, è tutto elegante, scintillante, patinato. È tutto perfetto.

La realtà, però, è ben diversa da quell’apparenza dorata. Gli avvocati di grido, professionisti indiscussi, hanno bisogno di cocaina per sostenere quei ritmi martellanti ed essere sempre (o quasi) imbattibili. I soci dormono in ufficio, uno dei clienti più in vista è certo che sia tutto lecito, anche molestare le ragazze che lavorano nello studio. Queste ultime hanno le bocce cucite, vittime di un retaggio che le vuole ancora relegate a donne oggetto – e, nello stesso tempo, si assicurano di continuare ad avere un posto prestigioso.

Alex all’inizio prova ad adattarsi. È fortemente attratta proprio da quel settore che, aveva giurato, avrebbe evitato: entrare nella “Fusioni e Acquisizioni” significherebbe essere la prima donna a lavorare lì. E lei sembra avere i requisiti. Non solo, si unisce ai colleghi per i fine settimana alcolici, tenta di non esagerare. Fa uso di cocaina (sempre con moderazione). Quanti le lavorano accanto iniziano a soprannominarla “Precisetti”. Ma lei è solo testarda, convinta a sovvertire lo stato delle cose anche se, per come le cose stanno andando, sembra che sia lei in balia di regole non scritte ma da rispettare (per quanto possano essere sbagliate): regole che non contemplano le donne in  posizioni di potere. Alex inizia a trascurare gli affetti più cari, a trascurarsi. Le mail che, incessanti le arrivano sul cellulare persino in piena notte, la distolgono da qualsiasi cosa. Alex sta che sta giocando sul fuoco, eppure non smette…

Con un ritmo incalzante e una trama coinvolgente e brillante, Un gioco da ragazzi (Piemme, traduzione di Velia Februari) accompagna i lettori con coraggio nella giungla del mondo del lavoro, dove i meriti li ottiene non chi davvero vale (uomo o donna che sia) ma chi piega la testa e obbedisce. E le regole – più o meno tacite – sono solo quelle volute  dagli uomini.

L’autrice, laureata alla Columbia Law School, lavora attualmente in un prestigioso studio legale di New York City. Un gioco da ragazzi è il suo romanzo d’esordio.

Rossella Montemurro

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