venerdì, 29 Marzo 2024

“L’amore non finisce se non le scrivi, se non la senti, se non la vedi, sarebbe troppo facile. L’amore non è un interruttore, un rubinetto, un armadio con le ante scorrevoli. L’amore non si fa assumere a tempo determinato, l’amore non si piega, l’amore non si  spezza, l’amore non lavora a progetto, non ha un responsabile, non è colpa di nessuno, non ha colpe. L’amore non si prende nella stagione dei saldi, non si riporta indietro se è scucito, non si prende in un negozio dell’usato, non si chiude come un conto in banca, non si prende in affitto, non trasloca. L’amore non si stanca, né fatica, non tenta la fortuna, non scommette. L’amore il destino se lo crea, l’amore non si nota, l’amore non ci sta…
L’amore non è peccato, non è una malafemmina, non è un romanzo, non è criminale, non è una persona, l’amore sono due, che si fondono insieme e restano così per sempre. Perché da me non potrai avere sempre tutto, ma è certo che il mio cuore non smetterà mai di darti tanto…”
Un uomo e una donna disillusi, entrambi lasciati dai rispettivi partner. Un imprenditore senza scrupoli che, suo malgrado, permette alla coppia di incontrarsi, scontrarsi e, soprattutto innamorarsi…
Diego Galdino, il famoso scrittore-barista romano, definito il Nicholas Sparks italiano è tornato in libreria con Bosco Bianco(Independently Published), una storia delicata che inizia da una singolare eredità: Chiara Pizzi, dopo la sua morte, ha infatti diviso la sua villa incantevole sulla costiera Amalfitana tra il nipote, Samuele Milleri, e la figlia della sua amica più cara, Maia Antonini.
Andrea Razzi, uomo d’affari deciso a candidarsi a sindaco, sa che nella villa è nascosto il diario segreto di Albert Grant, uno scrittore americano che rappresenta, per le sue teorie, un faro per tutti gli intellettuali: mettere le mani sul diario equivarrebbe, per Razzi, a ottenere un vangelo per la campagna elettorale. Razzi è disposto a tutto per la villa ma certo non si aspetta di dover contrattare con due proprietari. Mentre il primo, pieno di debiti, accetta immediatamente l’offerta, per convincere anche Maia a vendere, Razzi costringe il suo agente immobiliare, l’affascinante Giorgio Betti, a tentare qualsiasi cosa pur di avere la villa: anche a cambiare identità (spacciandosi per Samuele) e, se è il caso, a fingersi perdutamente innamorato.
È così che si entra nel vivo di una trama appassionante nella quale convivono emozioni e spregiudicatezza. Ciò che Samuele/Giorgio aveva sottovalutato è la dolcezza di Maia che presto si impone su qualsiasi tentativo di raggiro nei suoi confronti. Lui si innamora davvero, segno che ancora una volta ha prevalso la magia di Bosco Bianco. Razzi, ovviamente, non mollerà la presa e solo nelle ultime pagine il lettore scoprirà cosa accade a Giorgio e Maia. Non solo, anche Albert Grant ha in serbo una sorpresa.
Poetico, accattivante e coinvolgente, Bosco Bianco non delude le aspettative. Il romanzo sarà presentato a Bisceglie sabato 24 agosto alle 21,30 in Pendio San Matteo nell’ambito della manifestazione letteraria Libri nel Borgo antico.
 
 
L’INTERVISTA

Come è nata la trama di Bosco Bianco?
Bosco Bianco nasce tanti anni fa in un periodo molto difficile della mia vita. Avevo appena divorziato e per uno scrittore di romanzi d’amore era una grande sconfitta. La paura di non poter più vivere quotidianamente le mie figlie, il senso di colpa per aver tolto loro una famiglia normale, o la possibilità di addormentarsi con la consapevolezza che in caso di un brutto sogno ci sarebbero stati entrambi i genitori a rassicurarle ha fatto sì che io proiettassi queste cose sul protagonista della mia storia. Un uomo bisognoso di tornare a credere nell’amore e che lotta per recuperare la serenità e per dimostrare alle proprie figlie di essere un buon padre”.

C’è un personaggio al quale è più affezionato?

“Sarebbe facile per me dire Giorgio Betti il protagonista maschile di Bosco Bianco, ma la verità è che il personaggio a cui sono più affezionato è la casa stessa, perché rendersi conto di essere riuscito a creare dal nulla un posto come Bosco Bianco mi gratifica enormemente. Il pensiero di aver dato con la mia fantasia ai lettori un posto da ricordare per sempre come la Tara di “Via col vento”, o la locanda del film “Come un uragano”, o la casa de “Le pagine della nostra vita”, mi fa sentire uno scrittore speciale. Bosco Bianco esiste solo nella mia testa ed ora anche in quelle dei miei lettori ed è troppo bello”.

Il suo romanzo d’esordio, Il primo caffè del mattino, lo ha pubblicato con Sperling&Kupfer: perché ha optato per il self publishing per Bosco Bianco?
“Per uno scrittore pubblicato in otto paesi europei e in Sudamerica e che ha al suo attivo cinque romanzi pubblicati con una delle case editrici leader del Gruppo Mondadori l’autopubblicazione può sembrare una scelta folle, io però la considero più una scelta d’amore, amore per una storia che secondo me meritava di essere letta il prima possibile. Con L’ultimo caffè della sera avevo concluso la mia avventura letteraria con la Sperling & Kupfer, per pubblicare Bosco Bianco con una casa editrice di pari livello avrei dovuto aspettare la primavera del 2020. Per me era troppo tempo, non ho voluto aspettare, così ho deciso di fidarmi della mia storia e dei tantissimi lettori che in questi anni mi avevano sempre dimostrato affetto e stima e mi sono buttato senza rete, anzi con la rete, sul self publishing come fanno tanti coraggiosi esordienti a cui mi dispiace di aver tolto spazio e attenzione. Ma credo che chi ha dentro di sé il fuoco della scrittura possa essere comprensivo e perdonare questa mia invasione di campo”.

Lei lavora in un bar a Roma. Ha mai pensato di dedicarsi completamente alla scrittura?
“Ci ho pensato, ma poi la possibilità di dare ai miei lettori un posto dove potermi trovare sempre, per una dedica, una foto e un caffè preparato da me mi ha fatto capire che sono un privilegiato ad essere un barista scrittore e credo che lo resterò per sempre”.


Quali sono i suoi modelli letterari?

“Il mio libro della vita è Persuasione di Jane Austen, di sicuro le sue storie hanno inciso moltissimo sul mio modo di scrivere. Ma confesso che essere definito il Nicholas Sparks italiano mi gratifica tantissimo perché reputo il libro Le pagine della nostra vita la stella polare che ogni scrittore di romanzi d’amore non può fare a meno di seguire per riuscire a trovare la rotta del proprio cuore letterario”.

Diego Galdino (classe 1971) vive a Roma e ogni mattina si alza mentre la città ancora dorme, per aprire il suo Bar dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città.
Con Sperling&Kupfer ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Il primo caffè del mattino (di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici), Mi arrivi come da un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta e L’ultimo caffè della sera. Autore di successo internazionale è tradotto nei paesi di lingua tedesca, in Polonia, Bulgaria, Serbia e nei paesi di lingua spagnola.
Rossella Montemurro
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