sabato, 20 Aprile 2024

È una dote rara l’ironia nelle trame della narrativa italiana. C’è una scrittrice, Chiara Moscardelli, che dell’ironia ha fatto la sua cifra stilistica. A cominciare dalla descrizione delle donne e degli uomini dei suoi romanzi così simili alle persone normali, con tutti i pregi, i difetti, le piccole défaillance

La Moscardelli ha una penna deliziosa che riesce sempre, senza eccessi di sorta, a strappare sorrisi. A metà tra chick lit, romanzo rosa e gialli – l’autrice ha un debole per La signora in giallo -, Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli(Giunti, collana A) è una boccata d’ossigeno in un panorama letterario spesso troppo appiattito in generi predefiniti.

La protagonista è Teresa Papavero, una donna single sulla quarantina che, stanca del suo status, decide di provare Tinder, l’app per fare nuovi incontri “al buio”. Lo fa rientrando da Roma a Strangolagalli (non lasciatevi ingannare dal nome, il paesino esiste davvero ed è in provincia di Frosinone), un pugno di abitanti e la promessa di un po’ di tranquillità. L’agognato appuntamento romantico con Paolo, però, finisce nel modo peggiore: mentre lei è chiusa in bagno dopo aver mangiato la torta alle carote della signora Marisa, lui cade dal balcone dal quarto piano. Omicidio o suicidio? Il dubbio del maresciallo Lamonica è lecito, come è ovvio che Teresa sia la prima e unica indagata…
È qui che la trama – ai sorrisi strappati da Teresa, a volta goffa e imbranata altre sensuale e risoluta, si intreccia una trama che non ha nulla da invidiare ai gialli – entra nel vivo, rivelando una donna piena di contraddizioni che va a letto con un pigiamone con gli orsetti e indossa scarpine in raso nero con piume di struzzo e tacchi – oltre ad avere un vero e proprio armamentario di gadgets erotici, unico segno del suo passato da commessa in un sexy shop.  
A insidiarla ci pensano l’affascinante poliziotto Leonardo Serra, giunto direttamente da Roma per le indagini sulla morte di Paolo –  Serra è uno di quegli uomini impossibili, impertinenti ma irresistibili – e l’inviato del programma “Dove sei?” Corrado Zanni – vecchia conoscenza di Teresa -, arrivato a Strangolagalli dopo la scomparsa di Monica Tonelli, una delle ospiti del B&B di Teresa…

Di punto in bianco Strangolagalli perde la sua quiete e la perde anche Teresa. Per lei inizia un periodo impegnativo, coinvolta in indagini dai risvolti inaspettati e perseguitata dalle ombre del passato: la scomparsa della madre e il burrascoso rapporto col padre, il noto psichiatra Giovan Battista Papavero.
E così, tra affascinanti detective, carabinieri di paese, reporter d’assalto e misteriosi sconosciuti, Teresa si trova risucchiata in una girandola di intrighi, in un susseguirsi di imprevedibili colpi di scena. Tanto a Strangolagalli non succede mai niente.

Come è nata la trama di Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli?

“Erano anni che cercavo la mia Cabot Cove! Il mio desiderio è sempre stato quello di ricreare le ambientazioni della Signora in giallo e trovare un personaggio che le assomigliasse, magari un po’ più giovane! Quando ho trovato in rete il borgo di Strangolagalli (e poi sono andata a perlustrarlo) me ne sono innamorata e mi sono detta: finalmente ho trovato la mia Cabot Cove. Da lì poi è stato facile infilarci Teresa Papavero e tutti i personaggi che le ruotano attorno.”


A chi si è ispirata per il personaggio di Teresa Papavero?

“Teresa Papavero è un mix della Moscardelli e di Angela Lansbury, di Woody Allen e di Elizabeth Benneth. Anche un po’ di Agatha Christie.”


Il suo libro si contraddistingue per una sana ironia di fondo. Per descrivere personaggi e situazioni spesso sopra le righe, prende spunto anche dalla quotidianità?

“Soprattutto dalla quotidianità. Mark Twain diceva: Truth is stranger than fiction. Mai stata più d’accordo!”


Strangolagalli, a dispetto del nome che sembra inventato, è un paesino che esiste davvero. Come lo ha trovato?

“Come ti dicevo, ero alla ricerca di un paese piccolo, accogliente. Un borghetto dove tutti si conoscessero e dove tutti collaborassero tra loro. Una cosa che si è persa nella grande città. La ricerca è partita on-line. Ho digitato “città italiane dal nome bizzarro” e quando ho letto Strangolagalli e la sua storia, l’origine del suo nome,…be’ me ne sono innamorata. Ora mi sento a tutti gli effetti una Strangolagallese.”


Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalliè il primo volume di una trilogia. Può anticiparci qualcosa sul prossimo libro?

“Sicuramente si capirà di più sul mistero della madre di Teresa, scomparsa nel nulla quando lei aveva tredici anni. Ci sarà un altro omicidio a Strangolagalli e certamente Teresa dovrà scegliere…Leonardo Serra o Corrado Zanni? O magari, tra i due litiganti….”

Chiara Moscardelli, romana, vive a Milano. Volevo essere una gatta morta, suo romanzo d’esor­dio (ripubblicato da Giunti in edizione tascabile nel 2016), ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, di­ventando in breve un libro di culto. Nel 2013 è uscito per Einaudi La vita non è un film, mentre Giunti ha pubblicato Quando meno te lo aspetti(2015) e Volevo solo andare a letto presto (2016).

Rossella Montemurro
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