giovedì, 25 Aprile 2024

“Era lì davanti a me, a quel punto sapevo benissimo chi fosse, ma ugualmente non ne avevo la più pallida idea. Una sensazione mai sperimentata con tanta intensità; nemmeno quando mi era successo di incontrare vecchi compagni di scuola persi di vista da decenni e trasformati in signori grassi e calvi”.

Sono passati 27 anni e Guido Guerrieri si ritrova di fronte Lorenza, quella ragazza bellissima con la quale aveva avuto una “frequentazione” di qualche mese e che poi aveva perso di vista. La donna che oggi è nel suo studio non ha niente del fascino irresistibile di allora, la vita non è stata clemente con lei. È scialba, dimessa, preoccupata: il figlio è stato condannato per omicidio volontario dai giudici della Corte di assise a ventiquattro anni di carcere più accessori. L’avvocato che lo difendeva è morto e, secondo lei, ha fatto ben poco per scagionarlo: Iacopo è innocente perché la sera in cui quell’uomo è stato ucciso era rimasto a casa con lei.

Inizia così La misura del tempo (Einaudi, 2019) di Gianrico Carofiglio, con i dubbi legittimi di Guido combattuto (“se il figlio di Lorenza era stato condannato in primo grado per un omicidio, probabilmente era colpevole”) tra la situazione dolorosa dell’ex fidanzata e la necessità di rimanere obiettivo non lasciandosi confondere dai sentimenti. Inoltre, se accettasse l’incarico, avrebbe solo due settimane per prepararsi in vista dell’Appello. Eppure, la nostalgia di un passato piombato improvvisamente nel presente lo spinge ad accontentare Lorenza, nonostante le incognite del caso. Così, in un continuo alternarsi dei giorni felici trascorsi con la donna e un presente grigio, l’avvocato Guerrieri prende le difese di Iacopo, alla ricerca di una ricostruzione il più possibile dettagliata.

Le aule giudiziarie, la descrizione dei processi e il linguaggio giuridico quando a scriverne è Gianrico Carofiglio – ex magistrato ed ex politico – diventano lettura quanto mai accattivante e, da materia per “addetti ai lavori” si trasforma in uno sfondo perfetto per le sue trame. Il suo stile, poi, sempre molto elegante, conferisce valore aggiunto a Guido Guerrieri – personaggio popolarissimo e uno dei protagonisti più amati dei gialli italiani contemporanei.

Gianrico Carofiglio ha scritto racconti, romanzi, saggi. I suoi libri, sempre in vetta alle classifiche dei best seller, sono tradotti in tutto il mondo. Per Einaudi ha scritto il racconto La doppia vita di Natalia Blum raccolto nell’antologia Crimini italiani (Stile libero 2008), Cocaina, con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo (Stile libero 2013 e Super ET 2014), Una mutevole verità (Stile libero 2014, Super ET 2016 E Super ET 2018, Premio Scerbanenco), La regola dell’equilibrio (Stile libero 2014, Super ET 2016 e Super ET 2018), Passeggeri notturni (Stile libero 2016 e Super ET 2017), L’estate fredda (Stile libero 2016 e Super ET 2018), Le tre del mattino (Stile libero 2017 e Super ET 2019) e La versione di Fenoglio(Stile Libero 2019).

Nel 2016 è stato insignito del Premio Vittorio De Sica per la letteratura e del Premio speciale alla carriera della XVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa.
Rossella Montemurro
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