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“Storia dei miei lupi”, DeA Planeta porta in Italia il caso letterario da oltre cinquantamila copie negli Stati Uniti

«Immaginate una di quelle storie con la parola ragazza nel titolo nelle mani di una scrittrice dalle doti straordinarie. Il romanzo della Fridlund è un po’ così, solo più bello. Un racconto indelebile di fascinazione e terrore.» Sono le parole del New York Magazine su “Storia dei miei lupi” (DeA Planeta) di Emily Fridlund.
Tra i boschi, le paludi e gli inverni infiniti del Nord Minnesota, Linda Furston è una ragazzina guardinga e affamata come i lupi dei quali scrive – a sproposito – per una competizione scolastica. Quando Patra, giovane madre con figlio piccolo al seguito, si trasferisce nella casa vicina alla sua, la perfetta solitudine che ammanta la vita di Linda comincia a sfaldarsi. Ma l’accogliente routine di quella che presto diventa la sua famiglia elettiva nasconde più di una crepa. Piccoli, inquietanti segnali alludono a un pericolo la cui esatta natura rimane celata alla vista. Un segreto, una ferita. Una minaccia che Linda, arruolata come babysitter e come complice, si scopre disposta a ignorare, e che, pagina dopo pagina, prende corpo sotto lo sguardo attonito del lettore.
Caso letterario da oltre cinquantamila copie negli Stati Uniti, acclamato dalla critica e finalista a sorpresa del prestigioso Man Booker Prize al fianco di grandi nomi come Paul Auster, George Saunders e Mohsin Hamid, Storia dei miei lupi disegna il ritratto di un personaggio e di un mondo difficili da dimenticare. Corrosi da un’oscurità tanto vasta e invincibile da diventare la nostra.
Emily Fridlund è cresciuta in Minnesota e attualmente risiede fuori New York. Ha un dottorato in letteratura e scrittura creativa. Questo è il suo primo romanzo.
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