martedì, 23 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Se l’adolescenza è considerata un terremoto – fisico ed emotivo – trasferirsi da adolescenti a Los Angeles non può che propagare in modo spaventoso le onde sismiche.
Terremoto(Mondadori, traduzione di Chiara Barzini e Francesco Pacifico) di Chiara Barzini è il vertiginoso diario di Eugenia, ragazzina romana che con mamma, papà, fratello e nonna disinibita al seguito, agli inizi degli anni Novanta vola – suo malgrado – in California.
Quello che per tanti, sulle prime, sarebbe un sogno, un’esperienza unica, per Eugenia è un incubo, un tormento: dai coetanei che non l’accettano alle difficoltà con la lingua all’atteggiamento dei genitori (del resto la sua è una famiglia “che non fa mai le cose come si deve”) al limite dell’indifferenza – solo per fare un esempio: la nonna prende il sole in topless, la mamma si abbandona a strani riti in onore dei nativi americani…
Eugenia, tra la confusione dei ruoli e la presenza di regole davvero molto labili, si arrangia come può per sopravvivere a una realtà piuttosto ostile che non ha nulla delle villette accoglienti, delle feste glamour e delle amicizie (quasi) sincere della fortunata serie tv Beverly Hills 90210. Eugenia vive in un quartiere-ghetto, per entrare a scuola passa sotto al metal detector, nell’istituto non può indossare determinati colori altrimenti si potrebbe pensare che appartenga a qualche gang. Per lei non ci sono primi amori ma solo squallidi rapporti con ragazzi disadattati, con handicap o problemi psicologici. In un angolo di Los Angeles ostile e respingente, Eugenia reagisce chiudendosi nel suo mondo fatto di sensazioni sgradevoli ed estreme, alcol, sesso e droga.
Non ci sono filtri in Terremoto ma situazioni spesso squallide vissute da un’adolescente. Lo stile della Barzini è vertiginoso, coinvolgente; la sua voce è graffiante al punto giusto. Attenzione, però: non c’è indulgenza né pietismo, non ci sono giudizi sulla giovinezza di Eugenia – anche se la ragazza indossa metaforicamente una tuta di gomma affinché non si “sporchi” con tutto ciò che di deleterio la circonda.
https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/images/cleardot.gifIl primo ad accorgersi di questo libro è stato Gerry Howard, l’editore americano di David Foster Wallace: il primo a capirne la potenza innovativa definendolo “meravigliosamente vibrante”, il primo che ha visto in questa storia il talento e l’accuratezza, la regola ferrea di un lavoro durato cinque anni. Un libro che l’autrice ha scritto prima in inglese e poi tradotto in italiano. Un’ispirazione severamente coltivata dunque, come un debutto deve essere.
Chiara Barzini, italiana, ha 38 anni. Ha vissuto e studiato negli Stati Uniti. Si è laureata in Letteratura e scrittura creativa alla UCSC. Ha collaborato con varie riviste tra cui “Vogue”, “The Village Voice”, “Interview Magazine”, “Harper’s” e “Rolling Stone”, e in Italia “la Repubblica XL”, “Vanity Fair”, “GQ” e “Rolling Stone Italia”. Terremoto è stato pubblicato nel mese di agosto in America, dall’editore Doubleday.
Rossella Montemurro
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