giovedì, 25 Aprile 2024

Dieci racconti, ritratti di uomini e donne sempre dai caratteri un po’ sui generis, implicati in vicende spesso al limite: sono quelli raccolti in Vi dichiaro marito e morte (Ensemble) di Simone Consorti, un’antologia particolarissima e originale, con un retrogusto amaro, specchio dei nostri tempi – piccole storie che si rivelano di una complessità emotiva non indifferente.

In “Portare il cuore di un santo”, un uomo, definito “una reliquia vivente” perché ha ricevuto in dono il cuore di un prete deceduto in odore di santità, uccide il cane del vicino.

Un padre perde la figlia (“Lei è il papà di Federica?”), una bambina, e un compagno di scuola della piccola rimane colpito dalle parole pronunciate dall’uomo: “Se prendono te, anche me dovranno prendersi”. Il bambino torna a interrogarsi negli anni sul significato di quelle parole (voleva dire che si sarebbe suicidato?), lo segue a distanza notando che è come se si fosse imposto una maschera per non soccombere al dolore.

In “Shooting” una modella posa per un fotografo e finisce a letto, salvo poi tormentarsi con i sensi di colpa, non aveva mai tradito prima il fidanzato. Ma è davvero così?

Consorti, nei suoi racconti, indugia nelle debolezze umane, nel cinismo, nella superficialità e lo fa con uno sguardo disincantato che, anzi, si sofferma proprio sulle contraddizioni, nelle storture, sulla cattiveria a volte gratuita pronta a sopprimere ogni rimorso: accade in “Nozze di plastica”, il racconto più duro, che ha come protagonista un uomo rimasto gravemente sfigurato durante il conflitto in Iraq e sua moglie, bellissima, che però non riesce più a sostenere quell'”essere coppia” dopo l’incidente del marito. E lui si vendica, con ferocia.

Non manca qualche finale aperto ma, sempre, accompagnato da un’atmosfera lontana dai buoni sentimenti e vicinissima all’opportunismo, all’incertezza, a un andare avanti in maniera border line.

Lo stile di Consorti è molto ritmato, a tratti graffiante; le trame di questi racconti danno al lettore una sensazione costante di allerta: leggendo Vi dichiaro marito e morte è assolutamente impossibile annoiarsi.

Simone Consorti è nato nel 1973 a Roma, dove insegna in un liceo. Ha esordito con “L’uomo che scrive sull’acqua ‘aiuto’”(Baldini e Castoldi 1999, Euroclub 2000, Premio Linus). Ha pubblicato i romanzi “Sterile come il tuo amore”(Besa, 2008), “In fuga dalla scuola e verso il mondo”(Hacca, 2009), “A tempo di sesso”(Besa, 2012),“Da questa parte della morte”(Besa, 2015), “Otello ti presento Ofelia” (L’erudita, 2018), “La pioggia a Cracovia”(Ensemble, 2019), oltre che diverse raccolte di poesia, tra cui “Nell’antro del misantropo”(L’arcolaio, 2014) e “Le ore del terrore” (L’arcolaio). La sua piéce “Berlino kaputt mundi” è andata in scena al Teatro Agorà di Roma nel 2018. Si occupa di street photography; ha tenuto mostre personali in Italia e partecipato a collettive in Russia.     

Rossella Montemurro

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