giovedì, 28 Marzo 2024

Colobraro, 69enne arrestato dai Carabinieri per tentato omicidio

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Policoro hanno arrestato 69enne di Colobraro, che dovrà espiare un residuo pena di anni 8, mesi 6 e giorni 26 di reclusione a seguito di condanna esecutiva alla pena di anni 9 e mesi 1 di reclusione per un...

Se la Basilicata è una terra di frontiera e il paesaggio dei canyon della Gravina di Matera ricordano il Far West, il pm Imma Tataranni è una Calamity Jane con un debole per il Codice Penale.
Imma Tataranni: un nome che, pronunciato nella Procura della città dei Sassi è sinonimo di rogne – per chi le lavora accanto e per chi ha la sfortuna di finire nel mirino delle sue indagini. La polizia giudiziaria è vittima di telefonate continue, al limite dello stalking, che sollecitano riscontri e risultati, idem il medico legale; per alcuni colleghi, furbetti del cartellino, sono scattati provvedimenti disciplinari.
Imma Tataranni: pubblico ministero dall’intuito investigativo infallibile ma dal senso estetico piuttosto dubbio – “chioma di un rosso acceso frutto di una tintura casalinga di cui aveva calcolato male le dosi”, una blusa zebrata dalla scollatura profonda e un paio di pantacollant tigrati, scarpe di vernice azzurra; o ancora gonna a quadri verdi e rossi e un paio di stivali leopardati…
Ha una figlia adolescente in preda ai primi amori e un marito mite, ormai rassegnato a una moglie indomabile: “(…) Per Pietro suo marito aveva sempre nutrito un sentimento che a lanciarsi nell’infido terreno della metafora più che a un incendio somigliava alla stufa dove sua nonna metteva a bollire le cicerchie”.
Nella “storia” con il maresciallo Calogiuri, invece, sua “ombra” nel lavoro, “l’abitacolo dell’Alfa Romeo era stato la culla dell’intimità, il vivaio dove in epoche ormai preistoriche spuntavano i primi germogli di un’intesa di cui ora restavano solo foglie morte e rami secchi”. Imma è “l’enigma più insondabile di tutta la Procura, il mistero più fitto mai incontrato da quando era in servizio, il caso che nemmeno l’investigatore più brillante sarebbe stato in grado di risolvere (…). La Tataranni… il pubblico ministero che faceva tremare persino il Procuratore capo… (…)”.
Lei, insomma, rimane un mistero fitto, una donna piena di contrasti così sicura di sé da anteporre l’intelligenza, la presunta antipatia, il carattere forte a tutto il resto.
Nella sua terza avventura in libreria, Rione Serra Venerdì(Einaudi), il personaggio irresistibile creato dalla penna di Mariolina Venezia, dovrà vedersela con l’omicidio di una sua compagna di liceo, Stella Pisicchio: “la più timida, la più inoffensiva. L’unica, oltre a lei, a fare scena muta quando si parlava di ragazzi.  L’unica per la quale aveva provato una certa solidarietà, al punto da passarle la versione di greco, quando poi erano tornate a scuola. Così le sembrava di ricordare”.
Con un’ironia sottile e, spesso, spiazzante e con uno spirito di osservazione spiccato, la Venezia ha costruito un giallo accattivante ambientato in una regione, la Basilicata, solo in apparenza tranquilla nella quale segreti, passioni, pulsioni, invidie e gelosie non risparmiano nessuno – dai più piccoli ai più grandi.
“La Basilicata era lunatica. – scrive Venezia – Proprio. Non lunare, lunatica.  D’inverno   tutta ingrugnita e malinconica, con quei campi marrone scuro a perdita d’occhio, sfumati all’orizzonte in un velo di nebbia che faceva cadere le braccia. Poi nel giro di un paio di settimane eccola diventare soave e   ridente come se ci avessero steso sopra un tappeto verde tutto istoriato di fiori, e stavi appena prendendo fiato che te la ritrovavi gialla e arsa come l’inferno, tenebrosa per la troppa luce e il sole torrido che picchiava sui calanchi o sulla pietra bianca dei paesi, producendo un boato talmente forte da oltrepassare il muro del suono.”
Il quartiere di Serra Venerdì è quello in cui abitava Stella, “(…) costruito negli anni Cinquanta, quando avevano deciso di svuotare i Sassi con la legge De Gasperi. Successivamente si era meritato l’appellativo di rione Apache, perché dentro ci erano finiti gli ultimi degli ultimi, quelli che abitavano nelle grotte e non avevano mai visto un bagno né conoscevano l’acqua corrente. (…)”.
Così come i lettori materani saranno curiosi, anche, di rendersi conto in che modo, questa volta, Mariolina Venezia, ha descritto la Capitale Europea della cultura del 2019, tutti gli altri si accosteranno a una trama nella quale torna, come un fantasma, un passato di miseria in un presente di rampolli di nobili famiglie, ragazzini che custodiscono innominabili segreti, grotte preistoriche e villaggi abbandonati.
Imma Tataranni rappresenta un riscatto per tante donne, perché lei è ciò che tutte noi vorremmo essere: ha il coraggio di essere se stessa fino in fondo, di assecondare i suoi gusti senza temere le critiche, di dire sempre quello che (davvero) pensa, di non scendere a compromessi, di lasciarsi andare senza sensi di colpa davanti a qualche cannolo siciliano, di sognare un nuovo amore.
Una curiosità: Rione Serra venerdì, insieme alle prime due avventure della pm materana, Come piante tra i Sassi e Maltempo(entrambi Einaudi), andrà in onda nei prossimi mesi in una fiction su Rai Uno.
Il volto di Imma Tataranni sarà quello dell’attrice Vanessa Scalera, nota al pubblico per aver lavorato anche nel prodotto Mediaset Squadra Antimafia – Palermo Oggi 3. Il marito di Imma sarà invece interpretato da Massimiliano Gallo. Regista delle sei puntate della fiction Le avventure di Imma che andranno in onda su Rai Uno, Francesco Amato.
L’autrice, Mariolina Venezia, ha pubblicato tre libri di poesie in Francia. Lavora come sceneggiatrice per il cinema e la televisione. 
Nel 1998 ha pubblicato, per la casa editrice Theoria, la raccolta di racconti Altri miracoli, riproposta da Einaudi nel 2009. Sempre per Einaudi ha pubblicato il romanzo Mille anni che sto qui (I coralli, 2006 e Super ET, 2008), vincitore del Premio Campiello 2007.
Del 2009 è il romanzo Come piante tra i sassi, del 2011 Da dove viene il vento e del 2013 Maltempo, tutti editi da Einaudi. Nel 2014 ha pubblicato La volpe meccanica(Bompiani).
Rossella Montemurro
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