mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Centinaia di assunzioni per lavorare in un’azienda agricola di appena 20 ettari di estensione. Non solo, alle colture inesistenti si aggiungeva l’assenza di mezzi agricoli, attrezzi da lavoro, acquisti di piantine o sementi: tutto ciò ha insospettito gli investigatori dei Carabinieri e la Procura della Repubblica di Matera e si è concretizzato nella denuncia di 501 persone per truffa aggravata ai danni dell’Inps, nel Metapontino.

È uno degli aspetti delle indagini illustrati ai giornalisti in mattinata a Matera, dal Procuratore della Repubblica, Pietro Argentino. Il periodo preso in esame dalle indagini va dal 2013 al 2017: l’azienda al centro dell’inchiesta ha sede a Rotondella, ma ha terreni anche a Tursi (Matera). Il titolare dell’azienda, il 53enne Giuseppe Gaudio di Rotondella, ha assunto, nel tempo, centinaia di persone: i vantaggi erano sia per l’imprenditore (con 75 mila ore di lavoro denunciate) sia per i dipendenti, i danni sono per l’Inps. I Carabinieri, però, confrontando le assunzioni fatte dall’azienda con le spese – molto ridotte – per sementi e gasolio, sono riusciti a ricostruire il quadro della truffa. Ora – è stato spiegato durante la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche il comandante provinciale dei Carabinieri di Matera, il colonnello Samuele Sighinolfi, il tenente colonnello Antonio Mancini, il Comandante del Nucleo Investigativo, Maggiore Erich Fasolino, il sostituto procuratore, Lorenzo Nicastro, e i dirigenti di Ispettorato del lavoro e Inps, Michele Lorusso e Vito Latela – sono stati avviati controlli di tipo fiscale. Delle circa 500 persone assunte nell’azienda, cento erano straniere e altre residenti anche in Puglia e in Calabria.

L’imprenditore sin dal 2013 aveva stipulato con altre 500 persone di cui oltre 100 stranieri, quasi 1000 rapporti di lavoro fittizi in agricoltura, dichiarando false retribuzioni per un importo di oltre 4 milioni di euro al fine di percepire indebitamente erogazioni economiche in danno dell’Inps per un importo complessivo accertato di 1 milione e 400 mila euro, tra cui indennità di disoccupazione agricola e indennità per malattia e maternità.

E’ peculiare il fatto che l’imprenditore agricolo tra il 2008 e il 2013 aveva posto in essere una condotta simile, finendo per essere denunciato e poi condannato in primo grado (con sentenza del gennaio 2017) e secondo grado (con sentenza dell’aprile 2019) alla pena di reclusione di 4 mesi per i reati di truffa aggravata continuata.

L’importante operazione contro le truffe in danno dell’Inps è il frutto dello sforzo sinergico dei Carabinieri del territorio lucano e di quelli specializzati nella tutela del lavoro con l’ausilio di ispettori Inps e Istituto Territoriale del Lavoro e il fondamentale apporto delle Stazioni dei Carabinieri, imprescindibili presidi di sicurezza e legalità per i cittadini.

L’attenzione dell’Arma sul fenomeno prosegue attraverso team congiunti con Inps e Ispettorato Territoriale del Lavoro che continueranno l’opera di prevenzione e contrasto del fenomeno, su tutto il territorio lucano.

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap