giovedì, 28 Marzo 2024

Colobraro, 69enne arrestato dai Carabinieri per tentato omicidio

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Policoro hanno arrestato 69enne di Colobraro, che dovrà espiare un residuo pena di anni 8, mesi 6 e giorni 26 di reclusione a seguito di condanna esecutiva alla pena di anni 9 e mesi 1 di reclusione per un...

“Passarono le settimane all’insegna di un motto inflessibile: sapeva quel che sapeva, niente di più, quindi era inutile abbandonarsi a fantasie, gelosie e compagnia bella. Giulia era stata con lui per tanti anni e ora non c’era più. La sua assenza gli diceva: per te è come se fossi morta.”

Giovanni è un tipografo, è sposato con Giulia. Hanno una figlia, hanno vissuto momenti carichi di ansia per un brutto male che ha messo in stand-by le vite di entrambi.

Giovanni è metodico, molto “impostato”, sempre gentile, anche quando non è dell’umore giusto ha una sorta di sorriso “d’ordinanza” che lo rende estremamente educato.

La routine con Giulia è fatta di piccole cose, gesti preziosi e ormai irrinunciabili – la colazione al mattino, con le fette imburrate e la marmellata; un bacio volante prima di andare al lavoro e un altro più lungo la sera, quando lui torna dalla tipografia con le dita sporche d’inchiostro; abbracciarsi in giardino, tra le rose che lei ha potato con cura – che confermano l’intesa, dopo anni, di una coppia che si rispetta, che continua a guardare avanti e a fare progetti.

Giulia per Giovanni è una certezza, il porto sicuro fin quando un biglietto lasciato dalla donna non lo butta nella disperazione: “Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare.” Solo questo lascia scritto Giulia, prima di scomparire nel nulla.

Giovanni si sente perso. È incredulo, disorientato. Ha smarrito il suo punto fermo e non sa come andare avanti. A nulla servono il conforto di Gino e della Nina o della cugina Bruna. Adesso è tutto indistinto, fuori fuoco. Niente ha più senso.

La sua stessa casa gli sembra ostile e la tipografia diventa un nido in cui rifugiarsi. Ogni cosa, comprese le piante che Giulia tanto amava, sembra improvvisamente deperire e solo quando gli capita tra le mani una versione di Anna Karenina, un libro che lei aveva letto, Giovanni prova a dare una spiegazione a ciò che è accaduto: avrà incontrato un Vronskij, un maledetto Vronskij che l’ha portata via. Allora decide di ricopiare il capolavoro di Tolstoj per regalarlo a Giulia se e quando tornerà: un libro con carta pregiata, copertina in pelle, una copia unica per un pegno d’amore.

Che Giulia torni o meno, è meglio lasciarlo scoprire leggendo il bellissimo Quel maledetto Vronskij (Rizzoli) di Claudio Piersanti. Un romanzo che parla al cuore della bellezza dell’amore, che racconta una storia di gelosia e svelamenti. Il tutto con garbo, con le parole giuste, grazie a una penna eccezionale.

Claudio Piersanti (1954) è scrittore tra i nostri maggiori, vincitore di numerosi premi per i suoi romanzi, tra cui il Premio Viareggio (1997, con Luisa e il silenzio) e il Premio Selezione Campiello (2006, con Il ritorno a casa di Enrico Metz), e autore dei memorabili racconti L’amore degli adulti (1989).

Rossella Montemurro

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap