martedì, 10 Settembre 2024

Il presidente Bardi: “Zes unica e Zes cultura, grandi opportunità”

L’obiettivo è calibrare al meglio le opportunità offerte dalla Zes unica del Mezzogiorno. Il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, ritiene che la Zona economica speciale rappresenti una grande opportunità per il Sud e per il territorio lucano. Occorre, però,...

Premio Moda Città dei Sassi, vince la stilista messinese Carmen Vulcano

Grande successo per il Premio Moda “Città dei Sassi” dove stile, eleganza, internazionalità hanno caratterizzato la tredicesima edizione del Concorso Internazionale per stilista dell’Alta Moda e Premio Eccellenze. Lo scopo del Premio Moda “Città dei Sassi” è quello di...

“Passarono le settimane all’insegna di un motto inflessibile: sapeva quel che sapeva, niente di più, quindi era inutile abbandonarsi a fantasie, gelosie e compagnia bella. Giulia era stata con lui per tanti anni e ora non c’era più. La sua assenza gli diceva: per te è come se fossi morta.”

Giovanni è un tipografo, è sposato con Giulia. Hanno una figlia, hanno vissuto momenti carichi di ansia per un brutto male che ha messo in stand-by le vite di entrambi.

Giovanni è metodico, molto “impostato”, sempre gentile, anche quando non è dell’umore giusto ha una sorta di sorriso “d’ordinanza” che lo rende estremamente educato.

La routine con Giulia è fatta di piccole cose, gesti preziosi e ormai irrinunciabili – la colazione al mattino, con le fette imburrate e la marmellata; un bacio volante prima di andare al lavoro e un altro più lungo la sera, quando lui torna dalla tipografia con le dita sporche d’inchiostro; abbracciarsi in giardino, tra le rose che lei ha potato con cura – che confermano l’intesa, dopo anni, di una coppia che si rispetta, che continua a guardare avanti e a fare progetti.

Giulia per Giovanni è una certezza, il porto sicuro fin quando un biglietto lasciato dalla donna non lo butta nella disperazione: “Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare.” Solo questo lascia scritto Giulia, prima di scomparire nel nulla.

Giovanni si sente perso. È incredulo, disorientato. Ha smarrito il suo punto fermo e non sa come andare avanti. A nulla servono il conforto di Gino e della Nina o della cugina Bruna. Adesso è tutto indistinto, fuori fuoco. Niente ha più senso.

La sua stessa casa gli sembra ostile e la tipografia diventa un nido in cui rifugiarsi. Ogni cosa, comprese le piante che Giulia tanto amava, sembra improvvisamente deperire e solo quando gli capita tra le mani una versione di Anna Karenina, un libro che lei aveva letto, Giovanni prova a dare una spiegazione a ciò che è accaduto: avrà incontrato un Vronskij, un maledetto Vronskij che l’ha portata via. Allora decide di ricopiare il capolavoro di Tolstoj per regalarlo a Giulia se e quando tornerà: un libro con carta pregiata, copertina in pelle, una copia unica per un pegno d’amore.

Che Giulia torni o meno, è meglio lasciarlo scoprire leggendo il bellissimo Quel maledetto Vronskij (Rizzoli) di Claudio Piersanti. Un romanzo che parla al cuore della bellezza dell’amore, che racconta una storia di gelosia e svelamenti. Il tutto con garbo, con le parole giuste, grazie a una penna eccezionale.

Claudio Piersanti (1954) è scrittore tra i nostri maggiori, vincitore di numerosi premi per i suoi romanzi, tra cui il Premio Viareggio (1997, con Luisa e il silenzio) e il Premio Selezione Campiello (2006, con Il ritorno a casa di Enrico Metz), e autore dei memorabili racconti L’amore degli adulti (1989).

Rossella Montemurro

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