giovedì, 25 Aprile 2024

Internet è cool, la tivvù uncool. Twitter è cool, Facebook uncool. Sono cool i locali ben frequentati, uncool i siti per scambisti. I single sono cool, uncool i siti per amori solitari… Questo solo se parliamo del capitolo “App e amore social”.

Quanto sei cool. Piccola guida ai capricci del gusto (Sonzogno) di Gaetano Cappelli spazia, con la consueta ironia dello scrittore lucano, dalla cura del corpo ai viaggi, dalle milf al costume fino alle diete – solo per citare alcune delle tematiche prese in esame – e, a ogni voce abbina liste dettagliatissime su ciò che è cool in questo momento e ciò che non lo è più.

Insomma, “le cose per cui un tempo inorridivamo e che fummo felici di veder sparire, – scrive Cappelli – prima o poi non solo ritornano ma ci appaiono addirittura belle, fascinose, desiderabili; in una parola: cool, e possederle ci fa sentire diversi – unici e irripetibili (…)”.

Ad esempio, continua, “prendiamo gli occhiali da “cecato” – cioè con la montatura spessa – o strutturati, come adesso vengono definiti, che sono il segno distintivo di ogni star e un must per chiunque voglia differenziarsi dalla massa. Ecco, quand’ero ragazzino io, proprio quelli li passava la mutua (…)”: peccato che all’epoca fossero occhiali tipici dei più inarrivabili tra gli sfigati.

Come è nato il suo nuovo libro?
“E’ nato dall’osservazione di quanto sia diffusa questa parola, “cool”, a tutti i livelli. Oggi non si parla più tanto di qualità di bellezza ma di cool. Tutto è cool o meno cool, dal politico all’artista agli elettrodomestici – anche il frigorifero è cool. E’ diventato il metro di paragone per giudicare le cose. Avendo scritto un po’ di articoli di costume, li ho raccolti in questa cornice. Quanto sei cool non è un manuale di auto-aiuto, è un libro su come le cose cambiano nel tempo e su come cambia il nostro rapporto con la vita”.
Qual è, invece, il suo rapporto con il mondo della moda e le “mode” in genere?
 
“E’ un rapporto di divertimento. Il personaggio cool non è uno che segue le mode ma qualcuno che sta un po’ fuori dalle regole. Per essere cool non devi seguire la moda”.
 
Tra i protagonisti dei suoi romanzi, qual è quello più cool secondo lei?
 
“Senza dubbio Paride Matelica diScambi, equivoci eppiù torbidi inganni (Marsilio). E’ un imprenditore vessato da un magistrato. Matelica da ricchissimo diventa poverissimo ma si ricicla con il vecchio mestiere del padre – e sul quale aveva costruito una fortuna: “idraulico per signore””.
 
Lei da sempre ama giocare con i doppi sensi. Quanto si è divertito a scrivere questa guida piena di giochi di parole che si prestano a equivoci esilaranti?
 
“Infatti uno dei motivi per cui ho scritto questo libro era il divertimento, era giocare con le parole come cool. La traduzione in italiano che più si avvicina al termine è “figo”, un’altra zona corporea…”
 
Prima di salutarci un’ultima domanda. Ma non so se vorrà rispondere. Tra Matera e Potenza, qual è la città più cool?
 
“Mi dispiace, questa domanda non è cool”.
Cappelli ha pubblicato più di una quindicina di romanzi, tra cui Parenti lontani e La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo, che gli sono valsi, rispettivamente, il Premio Internazionale John Fante e il Premio Hemingway. Grazie a Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo è divenuto Chevalier de la Confrérie du Tastevin di Borgogna, onore riservato a pochi eletti beoni, tra cui Norman Rockwell e Winston Churchill. Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo (Marsilio 2016) ha il vino nuovamente protagonista.

Rossella Montemurro
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