venerdì, 29 Marzo 2024

“La Basilicata rivendica un ruolo di centralità nelle politiche energetiche locali e nazionali, avviandosi verso percorsi che puntano ad utilizzare nuove risorse. La grande manovra effettuata con l’erogazione gratuita del gas a sostegno delle famiglie lucane sta già producendo i suoi effetti. Bankitalia, nel rapporto annuale sull’andamento dell’economia della Basilicata, ha messo in evidenza il rilevante contributo della Regione per ridurre la spesa delle famiglie relativa al gas, finanziato attraverso le compensazioni ambientali relative alle attività estrattive. La Banca d’Italia non ha omesso di sottolineare gli elementi positivi di tale misura sull’economia lucana e sulle criticità della congiuntura che stiamo vivendo. E grazie a questa misura contiamo di tenere a freno l’inflazione, come certificato anche da ISTAT, e di attrarre nuovi residenti in Basilicata.  

A tal fine, come ormai noto, abbiamo stanziato un contributo a fondo perduto per l’acquisto e l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica e/o termica alimentati da fonti rinnovabili e/o sistemi di accumulo di energia elettrica per le famiglie non metanizzate. Una grande opportunità per un risparmio fino a 25 anni (nel caso dei pannelli solari o fotovoltaici).

Con l’Avviso pubblico sui Contratti di sviluppo abbiamo stanziato una dotazione finanziaria complessiva di 30 milioni di euro, e di questi 25 milioni sono legati agli accordi per le estrazioni petrolifere di Tempa Rossa, con l’obiettivo di spalancare le porte agli investimenti industriali, ai posti di lavoro e alle attività produttive di ogni genere. Le imprese potranno reindustrializzare i siti produttivi dismessi, ampliare le proprie attività, ma soprattutto attrarre nuovi insediamenti produttivi nelle nostre aree industriali. Dallo scorso 15 novembre è possibile inviare la domanda di agevolazione accedendo alla piattaforma informatica ‘Centrale Bandi’ sul sito istituzionale della Regione Basilicata.

Tutto questo va nella direzione intrapresa nei mesi scorsi, quando avevamo candidato la nostra Basilicata a diventare la regione “Green Hub” d’Italia, sottoscrivendo, insieme ad altre 4 Regioni scelte, un accordo con il Governo Draghi per la realizzazione di progetti bandiera del Pnrr sulla transizione energetica e l’emancipazione dalle fonti fossili. L’obiettivo rimane di creare nelle aree industriali dismesse le Hydrogen Valleys, siti di produzione di idrogeno verde che da un lato perseguono obiettivi energetici e climatici, dall’altro stimolano la crescita e creano nuova occupazione.

Altra misura riguarda la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, a cui sono destinati 1,5 miliardi di euro nell’ambito della misura PNRR “Parco Agrisolare”, una misura che si inserisce nel più ampio discorso dell’economia circolare e dell’agricoltura sostenibile.

Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un importante modello di produzione e di consumo che se da un lato rappresentano uno strumento adatto a promuovere la transizione energetica, dall’altro implementano e rafforzano lo sviluppo territoriale (con particolare riferimento ai territori delle aree interne). L’obiettivo prioritario e contingente è quello di ridurre la dipendenza energetica dalle fonti fossili ma anche di dar vita ad un modello sociale differente in cui il concetto della condivisione sociale dell’energia viene posto al centro dell’attenzione. In tale ambito molta parte devono svolgerla i singoli Comuni e le reti locali, in grado di ridistribuire benefici sul territorio favorendo investimenti a livello locale, coinvolgendo direttamente i cittadini e le imprese.

Misure che sintetizzano la visione lunga del governo regionale in materia di ambiente, e che pongono al centro della propria azione politica la tutela della salute umana e la valorizzazione del territorio. Precise scelte che ridisegnano il ruolo strategico della Basilicata, non solo all’interno del Sud dell’Italia, ma al centro del Mediterraneo. Da qui deve partire il messaggio che nell’era della transizione verde si può superare il fossile coniugando lo sviluppo economico-industriale con il rispetto per l’ambiente”.

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