giovedì, 25 Aprile 2024

Una telefonata improvvisa, la richiesta d’aiuto di un ex collega di università che si ritrova nel Rikers, una delle carceri più dure. Zach Grayson è stato arrestato per violenza a pubblico ufficiale, ma l’accusa potrebbe essere solo una giustificazione per tenerlo dentro mentre gli agenti cercano prove per incastrarlo per l’omicidio della moglie Amanda.

Lizzie, ex procuratore federale che ha accettato a malincuore di lavorare nello studio legale Young & Crane per guadagnare qualcosa in più, è combattuta. In fondo il penale non è la sua specializzazione e gli associati dello studio non possono accettare casi senza il parere del loro capo. Ma, per una serie di circostanze, Lizzie viene autorizzata a diventare l’avvocato difensore di Zach anche perché appena verranno alla luce altri particolari, i mass media si scateneranno su questa storia.

Inizia così La legge del silenzio (Editrice Nord, traduzione di Francesca Toticchi) di Kimberly McCreight, un thriller che dopo la calma relativa delle prime pagine catapulta il lettore in una trama serrata in cui la vita di Amanda nei giorni che precedono il femminicidio si intreccia al presente quasi nevrotico di Lizzie. Al carico di lavoro che già la costringe a fare le ore piccole si sommano il caso di Zach e molte ombre nel suo, di privato, con il marito Sam schiavo dell’alcol, che le sta dando non pochi problemi.

Amanda era bellissima, impegnata nel sociale, madre premurosa. Ma era anche tormentata da un passato che con Zach non voleva rivangare, spaventata da un misterioso stalker, diffidente nei confronti delle amiche (in realtà lei aveva solo un’amica intima, Carolyn, le altre erano le mamme dei compagni della scuola privata di Grace Hall frequentata dal figlio). Lizzie è certa dell’innocenza di Zach- che, ai tempi del college, era un giovane onesto e gentile; adesso è diventato un imprenditore di successo, un pilastro della comunità di Park Slope, la zona più esclusiva di Brooklyn.

L’avvocato comincia a ricomporre i tasselli della vita di Amanda, scoprendo a poco a poco vuoti e contraddizioni. È come se la Amanda che tutti conoscevano fosse stata molto diversa dalla vera Amanda. Non solo, anche quelle coppie di genitori che incontrava, sembra non abbiano avuto comportamenti del tutto cristallini: famiglie felici solo in apparenza – tra loro si celano invidie, rivalità e rancori. La sera in cui la donna è stata uccisa aveva partecipato a una festa dai suoi vicini in una villa esclusiva. Festa che poi si è rivelata essere un festino ma nessuno accetta di rivelare i dettagli. Il colpevole può essere uno di loro? Per scoprirlo, Lizzie dovrà scavare nel passato degli invitati, anche a costo di violare la legge non scritta che vige in quel quartiere: la legge del silenzio…

La Mc Creight scopre le sue carte poco per volta. Conosce bene le dinamiche di un buon thriller, cattura e avvince il lettore con stile.

Dopo aver frequentato il Vassar College, Kimberly McCreight si è laureata in Legge presso la Pennsylvania University. Prima di lasciare la professione e diventare scrittrice a tempo pieno, ha lavorato per diversi anni negli studi legali più importanti di New York. Col suo primo romanzo, La verità di Amelia, ha scalato le classifiche del New York Times, imponendosi come una delle esordienti più apprezzate dell’anno. Vive a Brooklyn col marito e le due figlie. 

Rossella Montemurro

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